Con una ferita sulla testa cerca rifugio dal vicino di casa

Con una ferita sulla testa cerca rifugio dal vicino di casa

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Hanno ricevuto una segnalazione di un cane di razza podenco ibicenco in gravi condizioni. I volontari dell’associazione animalista spagnola Huella A Huella si sono subito precipitati sul posto trovandosi dinanzi ad una cagnolina immersa in un bagno sangue. Il cane aveva cercato rifugio nel giardino di una donna, vicina di casa del proprietario, come se stesse chiedendo aiuto. Giunti sul posto i volontari hanno chiesto al padrone del cane cosa fosse successo ma di fronte alla sua indifferenza hanno provveduto a recuperare l’animale e a trasferirlo da un veterinario.

L’animale presentava una frattura sul cranio, probabilmente provocata da un colpo d’ascia con il preciso intento di uccidere il cane. Tutto sembra indicare che ha ricevuto un forte colpo in testa. A distanza di qualche giorno dal suo recupero le condizioni della cagnolina di nome Kora sono stabili ma ancora gravi. L’animale è stato sedato e sotto osservazione in modo che si riduca l’emorragia per poter effettuare ulteriori analisi.

I volontari sperano di poter salvare il cane mentre proseguono le indagini per individuare il responsabile. Al momento, il nome del proprietario non è stato diffuso per evitare confusione e fraintendimenti fintanto non saranno accertate le responsabilità. L’appello è stato rivolto ai cittadini, invitandoli a denunciare casi di maltrattamento e abusi a Lanzarote, alle Canarie dove si è verificata tutta la vicenda. Un fenomeno allarmante e sempre più diffuso. Infatti, gli stessi volontari hanno riferito che sono aumentati casi di violenza e che nell’arco dell’anno sono stati trovati decine di cani con ferite traumatiche gravi.

Casi di violenza di cui sono quotidianamente vittime gli animali in tutto il mondo. La crudeltà contro gli animali si rivela essere una costante che si verifica in contesti di disagio e di emarginazione dove la sensibilità nei confronti di un animale è inesistente. Purtroppo i cani sono sempre vittime del disagio di un individuo che in molti casi non può essere chiamato essere umano.

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