Dopo il sindaco di Torri del Benaco, a concorre nella categoria “primi cittadini nemici dei quattro zampe”, pare classificarsi anche il Sindaco Vittorio Grillo di Terzo, in provincia di Alessandria.
Infatti, stando alle indiscrezioni denunciate da Enpa, la giunta Comunale avrebbe deliberato lo scorso 4 luglio e poi affisso l’8 luglio, una nuova ordinanza con la la quale impone il divieto sul territorio comunale di somministrare cibo ai piccioni, ai volatili e ai randagi, “senza specificare di quali animali si tratta”, sottolinea Enpa.
L’ente animalista evidenzia non poche incongruenze nell’ordinanza a cominciare da un aumento di piccioni che a dire il vero non sarebbero stati mai censiti né tanto meno sarebbero stati oggetti di uno studio per il quale sostenere quanto indicato nella delibera.
“L’ordinanza in questione può disciplinare il posizionamento del cibo stabilendo eventuali luoghi e orari, ma non può impedirne l’alimentazione da parte dei cittadini. Questo è già stato stabilito da varie sentenze che hanno invalidato simili errate decisioni sindacali”, denuncia Piero Rapetti, Caponucleo delle Guardie Zoofile Enpa di Acqui Terme, precisando che “in ogni caso sono vietate forme di maltrattamento degli animali, e tra questi maltrattamenti deve essere ricondotto il divieto di alimentazione. Nella stessa ordinanza il Sindaco invita ad adottare iniziative atte ad impedire la nidificazione dei piccioni, ma attenzione, ogni iniziativa che porti alla uccisione o distruzione di nidi contenenti volatili o sparge bocconi avvelenati incorre nel reato penale di maltrattamento o uccisione di animali”.
Insomma, si tratta di una iniziativa da parte del Comune piuttosto anomala, soprattutto alla luce delle condizioni drammatiche per cui nei periodi estivi si registrano il maggior numero di abbandoni e di animali vaganti per le strade in cerca di aiuto. Anziché promuovere una sensibilizzazione sul tema, la giunta e il primo cittadino avrebbero intrapreso una strategia che di certo non tiene conto delle problematiche legate alla gestione degli animali sui territori.
Ecco perché, Enpa, in un comunicato, ha annunciato di intraprendere “le opportune iniziative al fine di evitare che questa ordinanza possa recare pregiudizio agli animali, non solo randagi”.
E’ da ricordare infatti, la responsabilità delle autorità locali che dovrebbero provvedere a mettere in sicurezza gli animali vaganti e che i randagi, in base alla legge, sono di responsabilità del Comune. “Se tanto mi da tanto”, ci si attende allora da parte della Giunta, una strategia mirata a contenere il fenomeno e a tutelare gli esemplari.
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