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Come far ingrassare un cavallo: tutelare il benessere dell’animale

Il cavallo dimagrisce per diversi fattori. Ci sono alcuni metodi per ingrassare un cavallo con una dieta che deve variare in base alle sue necessità e l’età dell’animale

Un cavallo dimagrisce facilmente e ingrassa difficilmente. Lo sanno molto bene i proprietari degli equini alle prese con questa problematica. L’alimentazione del cavallo varia in base alla stagione estate/inverno e all’attività che svolge l’animale.

Ci sono diversi motivi per i quali i cavalli possono essere sottopeso che dovranno essere valutati prima di intraprendere una dieta alimentare mirata a far ingrassare l’animale.

Perché un cavallo dimagrisce

Il cavallo dimagrisce per diversi fattori che non dipendono per forza da un’alimentazione sbagliata.

Vermi: è importante sverminare il cavallo due volte all’anno. A Primavera e a fine estate. I parassiti interni possono rubare nutrimento al cavallo, arrivando a danneggiare anche gli organi. E’ possibile fare un analisi fecale per capire quali vermi abbia il cavallo per effettuare la sverminatura, più adatta. E’ possibile, alternare i vermifughi che variano in base alla tipologia di vermi, da somministrare al cavallo nell’arco dell’anno in modo da avere tutta la copertura.

Punte ai denti: è importante controllare regolarmente se il cavallo alle punte, si tratta di cuspidi, escrescenze o avallamenti tra le arcate dei denti. Questo potrebbe provocare problemi nella masticazione e il cavallo tende ad ingoiare il cibo poco masticato o a masticarlo lentamente. Tipico nei cavalli anziani. Potrebbe essere richiesto l’intervento del veterinario per una limatura.

Bullismo: è possibile che il cavallo sia vittima di bullismo di altri cavalli. Ovvero impediscono al cavallo di mangiare.

Patologie che provocano dimagrimenti: ulcere, gastroenterite da vermi, malattie digestive, diabete o la malattia di Cushing.

Per qualsiasi dubbio, è possibile effettuare anche una diagnosi, con un esame completo del sangue, piuttosto costosto, per stabilire se l’animale abbia un corretto funzionamento degli organi e carenze minerali.

Quantitativo cibo peso forma di un cavallo

Il peso normale di un cavallo varia in base alla morfologia e alla razza dell’animale. Un cavallo può pesare dai 380 a 1000 chilogrammi L’alimentazione è proporzionale al perso del cavallo. In linea generale, è pari all’1,8-2% del peso corporeo, dell’animale.
Un cavallo di media mangia 8-10 kg di cibo al giorno. Ciò significa, che per far ingrassare l’animale, il rapporto peso cavallo-cibo aumenta e l’apporto sarà del 2,3-2,5%.

Leggi–> Alimentazione del cavallo: come e cosa può mangiare

Come capire se il cavallo è sottopeso

La magrezza di un cavallo è indice dello stato di benessere e di salute dell’animale. Lo “stato di ingrassamento” del cavallo (qualità del razionamento e dello stato delle riserve del corpo) viene valutato in base a un indice che si chiama BCS (body condition score).

Vengono osservati e anche maneggiati alcuni punti del cavallo.

Cavallo sottopeso: 

– bacino spigoloso
– pelle tesa
– coscia posteriore incavata
– cavità profonda sotto la coda
– pelle tesa sulle costole
– linea dorsale acuta e prominente, con pelle infossata sui lati
– collo da pecora pronunciato, stretto

 Cavallo magro: 

– posteriore piatto su entrambi i lati della linea dorsale
– groppa definita, con qualche carnosità
– cavità piccola sotto la coda
– costole leggermente visibili
– linea dorsale coperta con vertebre visibili
– Collo sottile ma solido alla base

La magrezza del cavallo è un primo segnale che suggerisce la necessità di arricchire l’alimentazione dell’animale.

Alimenti per cavalli magri

Al di là dell’alimentazione base per il cavallo, esistono integratori in commercio e altri alimenti di biada che è possibile associare alla dieta del cavallo per farlo ingrassare.

Per il cavallo sottopeso, sarà necessaria una dieta ricca di proteine e grassi.

E’ giusto ricordare che qualsiasi integratore, mangime, fioccati o altri alimenti saranno da inserire gradualmente nella dieta del cavallo. Evitando in tal modo che l’animale possa contrarre un colica. Non somministrare al cavallo supplementi non necessari come ad esempio additivi quali il selenio e lo zolfo che sono velenosi.

Se dopo 10-15 giorni, dal cambio alimentare, non si nota un piccolo aumento di peso, è suggerito rivolgersi al veterinario.

Alimentazione per far ingrassare il cavallo

Fieno: resta sempre il migliore mangime per i cavalli. Il fieno e l’erba di qualità garantiscono un ottimo alimento. L’erba nel periodo della primavera è molto ricca. Per questo è necessario che il cavallo sia messo al pascolo in maniera graduale. Cominciando da una mezzora al giorno per poi aumentare.
Anche l’erba medica è un buon alimento tuttavia dovrà essere calibrata nella dieta del cavallo per evitare rischi di coliche.

Polpa di barbabietola: ricca di fibre si trasforma in energie e grasso corporeo. La barbabietola è reperibile in cubetti di pellet che dovranno essere tenuti in acqua. Somministrarla al cavallo quando è diventata polpa.

Biada: composto di cereali (avena, segale, orzo, farro) e legumi (fava, veccia) che viene somministrata al cavallo. E’ possibile reperirla macinata. In tal caso, dovrà essere somministrata al cavallo bagnata. E’ possibile tenerla in acqua anche per un giorno, in maniera che fermenti.

Crusca di riso e lino: spesso integrati nei cavalli sottopeso. E’ importante mettere i chicchi in acqua per almeno un giorno, prima di somministrare al cavallo. Non esagerare con le quantità. E’ sufficiente una manciata per pasto, due volte al giorno.

Qualsiasi tipo di cereale in chicco (orzo, avena, farro ecc) dovrà essere tenuto a bagno per almeno 24 ore prima di somministrarlo al cavallo.

Oli di crusca, riso, mais, lino e altri oli di grano: è possibileintegrarli nella dieta del cavallo per aumentare l’energia e le calorie del mangime. Anche in questo caso, integrare l’olio iin modo graduale, chiedendo consiglio al veterinario per la dose adatta. Troppo olio potrebbe provocare problemi al cavallo come la diarrea.

Per i cavalli anziani, avendo difficoltà nella masticazione e nell’assimilazione, è possibile somministrate i chicchi cotti, ovvero bolliti prima. Successivamente, integrarli al mangime, usando anche l’acqua dove sono stati bolliti. Il chicco quando è cotto deve essere “scoppiato” ovvero aperto.

C.D.

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