Passi in avanti in Cina contro la macellazione della carne di cane. Secondo le indiscrezioni diffuse dalla Ong Britannica Guardians of Chinese Animal Protection che opera sul territorio, in prima linea contro il consumo della carne di cane, uno dei colossi della ristorazione cinese per la consegna a domicilio ha deciso di rimuovere dalla sua piattaforma i ristoranti che servono carne di cane.
Si tratta di un servizio online per le prenotazioni che conta oltre settanta milioni di utenti sparsi in 700 città, tramite il quale si registrano circa cinque milioni di ordinazioni giornaliere. Questo si rivela un vero e proprio tracollo per i ristoranti che hanno nel loro meni la carne di cane e che rischiano di perdere un grosso numero di clienti.
La Guardians of Chinese Animal Protection ha espresso soddisfazioni, sottolineando che si tratta di un successo che scaturisce dalle campagne condotte in Cina ma anche dai blitz e le diverse operazioni con le quali sono stati bloccati mezzi di trasporto illegale di cani destinati alla macellazione, privi dei requisiti e certificazioni sanitarie. Un fenomeno che si ripercuote sul sistema sanitario, la diffusione di malattie, epidemie e di controllo del paese.
Questo traffico illegale che deriva da commercianti senza scrupoli si avvale di allevamenti non a norma e di piccole criminalità organizzate che recuperano cani randagi per le strade del paese e rubano esemplari di proprietà, come emerso da un recente video girato in una località cinese nel quale si vede un uomo che addormenta o uccide un cane legato all’esterno di un’abitazione che poi carica in una cella frigo da trasporto.
Inoltre, questo fenomeno comporta decisamente una violazione del benessere animale, in quanto gli animali subiscono le peggiori crudeltà perché uccidendoli brutalmente, contribuisce a migliorare la consistenza della loro carne, come suggerì lo stesso dittatore della Corea del Nord in un discorso pronunciato nel mese di luglio a favore del consumo della carne di cane.
La battaglia dell’organizzazione internazionale britannica continua con diverse campagne tra cui la petizione lanciata contro l’esportazione di carne di cane congelata verso il Giappone.