La brutta vicenda di un Collie abbandonato a Ovada: rintracciato e denunciato il proprietario, che lo aveva acquistato in Francia.
Aveva acquistato un cane in Francia per portarlo nella sua nuova casa, che da poco aveva comprato in Sicilia. Mentre era in viaggio, ha però cambiato improvvisamente idea su quel peloso. Ha così deciso di abbandonarlo in autostrada. Peccato che il responsabile di questa brutta vicenda, un cittadino francese, sia stato rintracciato a distanza di mesi e ora rischia grosso. A denunciare la vicenda è stato il canile di Ovada, gestito dall’Enpa. Il cane protagonista di questa brutta storia è un Collie di nome Nichel Crome.
Tutto è iniziato tre mesi fa con il ritrovamento del cane. La ricerca del suo padrone ha mobilitato sul web tanti appassionati cinofili e animalisti. Era infatti il 20 febbraio quando un automobilista ha telefonato alla polizia stradale di Belforte Monferrato, per segnalare la presenza di un cane in prossimità della piazzola San Carlo. Il povero collie è stato individuato a 10 chilometri dopo l’area di servizio Stura, direzione Alessandria.
Sul posto sono giunti quindi gli agenti, che in collaborazione col personale di Autostrade hanno recuperato il cane. Questi era davvero infreddolito, impaurito e sporco. Trattenuto nel reparto stradale dalla Polizia, è stato poi affidato all’Enpa, che gestisce appunto il canile di Ovada. Patrizia Ferrario dell’ente per la protezione degli animali ha definito l’accaduto “una storia incredibile”.
Si cerca dunque il proprietario dell’animale, ma il microchip straniero complica le ricerche. In ogni caso, grazie al passaparola su Facebook si arriva a rintracciare l’allevamento in Francia da cui proviene il cane. L’uomo che lo gestisce non ci pensa due volte per andare a Ovada per riprendersi Nichel Crome. Lo stesso allevatore darà poi un contributo determinante a risalire al cittadino francese che si trova in Sicilia e che ha abbandonato il collie. L’uomo ora sarà segnalato all’autorità giudiziaria. Rischia una denuncia per abbandono di animale.
Dice la presidente dell’Enpa di Ovada, Patrizia Ferrario: “La sensazione di alcuni volontari che conoscono bene il francese è che il cane sia stato usato come gesto di ripicca fra i due uomini di circa trent’anni, l’aspetto positivo, oltre alla sensibilità dimostrata da tante persone, è che l’allevatore sia venuto fin qui per riprendersi il cane”. Fortunatamente, nel periodo in cui ha vagato sull’A26 il povero collie non si è fatto male, né ha arrecato danni ad altri. Va comunque sottolineato che tutto ciò è stato possibile grazie alla sinergia tra l’Enpa di Ovada e la Polstrada di Belforte, che proseguirà ora anche su altri fronti.
GM
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