Un pastore tedesco di due anni è stato barbaramente mutilato da un uomo che non ha accettato che giocasse con le sue scarpe. La vicenda arriva da Bangkok, in Thailandia, e viene denunciata dall’associazione Soi Dog, che si occupa di prestare aiuto e sostegno agli animali randagi e vittime di maltrattamento nel Paese asiatico. Su Facebook, è stato caricato un video che testimonia l’accaduto. Oltre otto milioni di utenti del social lo hanno visionato. Più di 150mila sono state le reazioni, 13mila i commenti.
Molte volte vi diamo notizie di poveri cani maltrattati e segregati in casa, o lasciati abbandonati su balconi e terrazzi. Innumerevoli anche i casi di animali spietatamente uccisi o abbandonati. Ma quello di questo pastore tedesco è cruento, ma con un inatteso lieto fine. Infatti, è stato trasportato d’urgenza in una clinica veterinaria di Bangkok. Qui ha subito tantissimi interventi chirurgici.
L’incontro con Gill
Ma soprattutto, in clinica ha incontrato Gill Dalley, cofondatrice di Soi Dog, anche lei con delle protesi alle gambe. La donna nel 2004 ha vissuto un dramma: ha contratto un’infezione da un cane che aveva salvato in un’inondazione. Successivamente, visto l’aggravarsi della situazione, le hanno dovuto amputare le gambe. Ma non ha perso il suo entusiamo, come ha raccontato Maeve Henry, portavoce dell’associazione, a Cbs News: “Anche Gill porta delle protesi. E poiché il fato sa come intrecciare i fili del destino, ha instaurato un legame molto forte con Cola e ora l’ha adottato”.
Il pastore tedesco è stato ribattezzato Cola e nel video lo si vede mentre indossa le nuove protesi. Tra i commenti, c’è quello di un utente che sottolinea: “L’amore che dimostra nei confronti degli umani, nonostante il violento trauma causatogli da uno di loro, dimostra fino a che punto si tratti di un cane straordinario”.
La ridicola condanna per il suo aguzzino
Grazie alla denuncia di Soi Dog è arrivata la condanna per l’aguzzino di Cola, anche se è davvero ridicola: appena un mese di prigione. Ma per l’associazione va valutata come un segnale: “Nonostante che [la sanzione] sia irrisoria, bisogna ricordare che se lo stesso atto fosse stato compiuto due anni fa, il colpevole se la sarebbe cavata senza alcuna condanna”. In Thailandia, solo nel 2014 è stata introdotta una legge a tutela degli animali. Ma ancora più importante è ora che il povero pastore tedesco, con l’ausilio dei volontari, ritorni a vivere serenamente.
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GM