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Coco rischia la deportazione: il cane è bloccato in Argentina – VIDEO

Coco, cane argentino ha commosso i social: il cane di un anno e mezzo è stato trattenuto in aeroporto, rischia la deportazione.

Il cagnolino Coco (Facebook – @QuilmiesLimpa)

È una storia sorprendente quella di Coco, un cucciolo di un anno e mezzo che a causa di una mancata vaccinazione ha vissuto un incubo insieme alla sua famiglia: è rimasto bloccato nel più grande aereo porto Argentino, con la probabilità di essere deportato nel suo paese di provenienza. Le autorità sono fortemente intenzionate a vietare l’ingresso all’animale che è sprovvisto della vaccinazione anti rabbia.

La storia di Coco: il cane Argentino rischia di essere deportato

Il cagnolino Coco (Facebook – @LaVozDeExaltàcion)

La storia di Coco è diventata virale in Argentina, dove sui social, gli utenti, hanno espresso la loro indignazione verso il comportamento delle autorità in questa spiacevole circostanza.

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L’animale è da mercoledì ad Ezeiza, aereo porto Argentino, dopo un lungo viaggio dall’Ungheria, che lo ha visto fare scalo in Colombia. Franco Gavidia, pallavolista professionista argentino è il proprietario di questo cucciolo, che, come dichiara, per lui è un membro della famiglia.

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L’odissea di Coco è iniziata in Ungheria, dove, nove giorni prima era stata effettuata la vaccinazione, della quale purtroppo non risultava alcuna documentazione a causa della fretta con la quale è stato progettato il viaggio. In un comunicato del servizio Nazionale della salute, si legge come il cane, a causa della documentazione vaccinale scaduta, è impossibilitato a concludere il viaggio, e di conseguenza, trattenuto in aereo porto.

Il padrone ha ammesso che la vaccinazione era realmente scaduta da otto giorni, non pensando fosse un problema, la famiglia è partita, superando in completa tranquillità gli scali di Parigi e Bogotà. Dopo trentasei ore di stallo in aereo porto le autorità e il servizio Nazionale della salute hanno concordato che il cagnolino potrà effettuare la vaccinazione, restando poi, dieci giorni in quarantana preventiva nelle strutture doganali dell’aereo porto. La decisione è stata presa in considerazione di tutte le parti con consenso unanime. Il piccolo Coco presto tornerà a casa. (Beatrice Croce)

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