Clonereste mai il vostro animale domestico? Ora è possibile ma il costo non è l’unico problema

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By Loriana Lionetti

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Sbarca in Europa l’azienda leader nelle clonazioni, occhio però a non farsi troppe aspettative, clonare il proprio animale non da troppe garanzie!

Clonereste mai il vostro animale domestico? ora è possibile ma il costo non è l'unico problema
Clonereste mai il vostro animale domestico? ora è possibile ma il costo non è l’unico problema

La clonazione animale è ormai avviata da moltissimi anni, tutti conoscono, i fatti, la famosa pecora Dolly, primo animale clonato in Scozia che è stato il vero apripista per i futuri studi riguardanti l’ingegneria genetica. Da quel primo esperimento datato 1996 la scienza ha fatto senza dubbi passi da gigante e le clonazioni sono divenute accessibili già da tempo anche alle persone comuni ma fin ora solo negli Stati Uniti. In Europa sarà tuttavia la Spagna ad aprire le porte a questa strada offrendo la possibilità a chi volesse di clonare il proprio cucciolo anche se i costi possono essere proibitivi per la maggior parte delle persone, e non solo, anche spendendo la cifra richiesta sono molte le garanzie mancanti, motivo per il quale bisognerebbe riflettere attentamente prima di scegliere questa strada.

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Clonereste mai il vostro animale domestico? ora è possibile ma il costo non è l'unico problema
Clonereste mai il vostro animale domestico? ora è possibile ma il costo non è l’unico problema

La perdita del proprio animale domestico può generare certamente un profondo sconforto e la voglia di poterlo riabbracciare ha già spinto molti proprietari ad intraprendere la via della clonazione. Per far si che il nostro cucciolo, o la sua copia uguale al 99.9% possa prendere vita tutto ciò che serve è un campione di DNA prelevato da un tessuto quando l’animale è in vita o poche ore dopo la sua morte, tutto ciò che avviene dopo però lascia molti dubbi sull’eticità del processo.

Dopo aver prelevato il campione di DNA necessario da questo vengono estratti una serie di fibroblasti contenenti un nucleo con tutte le informazioni genetiche necessarie, questo verrà inserito in una cellula uovo “neutra” di una donatrice che verrà poi impiantata in una balia. Spiegato così sembra tutto molto semplice, ed in fondo ormai lo sta forse effettivamente diventando, ma non vi è dubbio che dietro questo processo vi siano animali utilizzati come oggetti per portare avanti le gravidanze e per la donazione delle cellule uovo.

Altri interrogativi riguardano comunque anche la riuscita delle clonazione, seppur l’individuo nato sarà uguale a quello da cui clonato per il 99,9%, infatti, questo non garantisce che vi possano essere comunque differenze, così come accade anche tra gemelli omozigoti, ma soprattutto tali differenze potrebbero riguardare la sfera caratteriale sulla quale le garanzie di somiglianza con l’animale clonato vengono ancor meno.

Infine, ma non meno importante, bisogna comprendere che clonare un animale morto per qualche malattia molto probabilmente porterà ad avere un clone che svilupperà lo stesso tipo di malattia e probabilmente comunque una vita più breve rispetto alla media. Resta quindi indispensabile valutare attentamente se valga davvero la pena spendere cifre così alte per avere un cucciolo che potrebbe somigliare solo nell’aspetto al nostro amato, nonostante questo il business della clonazione continua ad espandersi ed a breve molto probabilmente anche in Italia potremo sfruttare presto un servizio come questo

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