Come possono le città salvare la vita agli uccelli migratori? Lo spiega una ricerca del Cornell Lab of Ornithology della Cornell University
Come possono le città salvare la vita agli uccelli migratori? Se l’è chiesto il Cornell Lab of Ornithology della Cornell University. Una ricerca dell’istituto ha analizzato in che misura i fenomeni migratori siano influenzati da fattori quali i cambiamenti climatici e la presenza di luce artificiale nelle ore notturne. Il rapporto che ne esce? Il fatto che la presenza dell’uomo e soprattutto delle nostre città non sia sempre positiva per queste specie, anzi: a volte le mette in difficoltà.
Le specie di uccelli migratori (come la rondine o la cicogna) si sono evolute per utilizzare determinate rotte migratorie e particolari tipi di habitat, quali foreste, praterie o paludi. Le nostre città, invece, non sono propriamente simili alle zone sopra descritte. Ciò rappresenta un problema per questi volatili: attira infatti molti di loro nei centri abitati, portandoli lontani dalle tradizionali rotte seguite.
Questo rappresenta un problema perché le città nascondono numerose insidie per gli uccelli migratori. A titolo di esempio, gli studiosi ricordano che non possono offrire né adeguate risorse alimentari, né un sicuro riparo, necessari agli uccelli durante la fase di migrazione o quando crescono i loro piccoli. Inoltre, la collisione con tralicci ed edifici è un altro problema rappresentato dagli agglomerati urbani. Infine, l’inquinamento luminoso disorienta i volatili nelle ore notturne.
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Per risolvere il primo problema causato dalle città a questi animali, dunque, si dovrebbe provare a diminuire l’inquinamento luminoso. Tuttavia, anche l’abbondanza o la mancanza di aree verdi possono agevolare od ostacolare le migrazioni dei pennuti. I risultati dello studio mostrano che la migrazione degli uccelli verrebbe agevolata da eventuali opere di rimboschimento delle città. Inoltre, come già osservato, progetti di riduzione dell’inquinamento luminoso, specialmente in primavera e in autunno, potrebbero risultare fondamentali.
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Infine, lo studio spezza una lancia a favore degli agglomerati urbani: l’unica nota positiva è che, essendo più caldi rispetto alla natura circostante, forniscono un miglior riparo dal freddo per gli uccelli. Dunque, se le città fossero più verdi e meno luminose i volatili migratori potrebbero trarre vantaggio anche da questo terzo beneficio.
Matteo Simeone
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