Polizia Locale di Cuneo colpevole di un atto crudele: Leidaa parla di atto crudele, con 15 cuccioli di cinghiali uccisi.
La Polizia Locale di Cuneo è sotto accusa per un grave episodio di maltrattamento ed uccisione di animali. In particolare sono stati uccisi dagli agenti 15 cuccioli di questa specie di animali selvatici. Sta circolando in rete anche un breve filmato in cui i piccoli si dimenano molto spaventati all’interno di una gabbia comune. E poi è stata diffusa una foto che li riporta senza vita, disposti uno dopo l’altro in fila al di fuori della suddetta gabbia. Sarebbe stato il Settore Faunistico ed Ambientale della Provincia di Cuneo nello specifico ad aver attuato il tutto, come si evince dalla vettura ripresa nella fotografia sopra citata.
Appena saputo dell’accaduto dei piccoli cinghiali uccisi, tante associazioni animaliste del nostro Paese sono insorte e hanno chiesto che vengano messi in pratica i provvedimenti del caso. Leidaa parla anche di “immagine macabra che non andava divulgata”. Il movimento animalista critica anche la giustificazione data dal comandante del nucleo di polizia locale, che aveva fatto riferimento ad una “leggerezza”. Qui occorrono misure drastiche perché quello che è successo è di una gravità inaudita”, afferma Rinaldo Sidoli, rappresentante della stessa Leidaa. “Questo gesto è del tutto indecoroso ed indegno. Dimostra una totale mancanza di rispetto nei confronti della vita degli animali, che come noi provano delle emozioni e soffrono”.
La polizia locale, per bocca del suo comandante, ha parlato invece di “messa in pratica del piano di contenimento in riferimento ai cinghiali. Questa specie crea grossi danni. E purtroppo è contemplato anche l’abbattimento. Non è possibile fare altro dopo la loro cattura. Spostare gli animali altrove comporterebbe invece una denuncia penale a nostro carico”. E questi provvedimenti possono essere opinabili o meno, anche se uccidere degli animali non è mai bello. Ma fare questo a dei cuccioli è davvero tremendo, come ha contrabbattuto Leidaa. L’associazione animalista sostiene poi che in realtà spostare gli animali era possibile. “Li si poteva collocare all’interno di una azienda faunistico-venatoria della zona od un’altra struttura simile del posto. Lo prevede l’art. 7 del ddl 28 dicembre 2015, n. 221. È ora che la politica non resti più insensibile di fronte ai diritti degli animali. Questi piccoli cinghiali uccisi non dovranno essere morti invano”. Ma non è la prima volta che tali animali subiscono un efferato atto di crudeltà.
A.P.
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