A ridosso del fatidico Festival della Carne di cane di Yulin in Cina si moltiplicano le petizioni e gli appelli per fermare gli orrori perpetrati in una manifestazione nell’ambito della quale vengono uccisi almeno 10mila animali tra cani e gatti, nell’arco di una settimana. Mentre negli ultimi anni sono aumentate le iniziative degli animalisti cinesi che chiedono che sia messa al bando totale la macellazione di cani e gatti, nel paese, si susseguono gli interventi degli animalisti mirati a bloccare i trasporti illegali nei quali vengono trasferiti centinaia di cani, molti dei quali rubati.
In ultimo a Tianjin, località a sud di Pechino, nella giornata di domenica 22 maggio, sono stati fermati due mezzi che trasportavano centinaia di cani in angustie gabbie, accatastate le une sulle altre. L’operazione, scattata grazie ai volontari della Guardians of Chinese Animal Protection, come sempre in questi casi, è stata condotta grazie alla rete degli animalisti che hanno risposto all’appello diramato sui social, recandosi sul posto tramite la localizzazione attivabile dai telefoni cellulari, per dare supporto ai volontari.
I due camion sono stati bloccati tra uno svincolo e un’area di servizio di una grande arteria di comunicazione. Un mezzo era inizialmente riuscito a far perdere le sue tracce e a fuggire ai volontari. Fortunatamente, a tarda notte, il mezzo è stato nuovamente intercettato e fermato. Sul posto sono giunti anche veterinari e diverse associazioni chiamate a collaborare per la collocazioni dei cani.
Secondo quanto viene riferito nei diversi post condivisi dall’Associazione Guardians of Chinese Animal Protection i cani hanno viaggiato senza sosta per due giorni e due notti. Sul posto sono intervenute le autorità ma dopo i primi accertamenti, il proprietario di uno dei due mezzi ha negato di essere il legale rappresentante dei camion, creando non poche difficoltà per risolvere il caso e permettere agli animalisti di scaricare i cani, molti dei quali, come emerge dalle fotografie, feriti.
L’operazione è ancora in corso, mentre l’appello disperato degli animalisti risuona nei social. In un post è stato segnalato che, dopo diverse ore, la polizia non ha concesso lo scarico dei cani, mentre, come denuncia l’associazione anche con un video condiviso su Facebook, molti cani stanno morendo di stenti.
Scene sconfortanti e agghiaccianti, enfatizzate dallo slancio emotivo dei volontari che hanno aspettato tutta la notte per liberare i cani, sperando che il proprietario del mezzo non sia in possesso dei documenti necessari con i requisiti sanitari richiesti per il trasporto degli animali e poter in quel caso liberarli. Questa mattina alcuni cani sono stati fatti scendere dal mezzo, altri sono stati abbeverati con dell’acqua e glucosio, per dare forza ai poveri cani, che non hanno più forze: “Prime scene del mattino. Abbiamo ancora voglia di credere negli esseri umani. I cani hanno sete”, scrivono i volontari, rimasti tutta la notte, vicino ai camion, nonostante la pioggia.
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