Sempre più restrizioni nelle città in Cina sui cani
Dopo il patente a punti per i proprietari dei cani, la città di Hangzhou, nella parte orientale della Cina, oltrepassa qualsiasi limite, vietando di passeggiare il cane durante il giorno.
Una serie di restrizioni che limitano sempre di più i proprietari dei cani e che al contempo penalizzano l’animale che non ha nessuna colpa se non quella di avere un padrone irresponsabile.
Infatti, la nuova ordinanza introdotta dal governo locale di Hangzhou, prevede una serie di norme restrittive con orari nei quali passeggiare i cani e divieti di razze pericolose.
L’ordinanza è scatatta dopo l’ennesimo disordine pubblico scaturito dal proprietario di un cane che aveva spinto una donna che stava prendendo a calci il cane che era sciolto.
Come riporta il New York Times “si tratta di ulteriori restrizioni che nell’ultimo decennio accendono i riflettori sul conflitto in Cina e sul ruolo sempre più crescente del cane nella società civile”.
Il regolamento introdotto dal governo locale di Hangzhou prevede divverse restrizioni:
- Divieto di passeggiare il cane dalle 7h del mattino alle 19h di sera. Nel caso in cui sia violata la norma i proprietari sono passibili di una multa che spazia dai 720 ai 1400 dollari con sequestro temporaneo dell’animale.
- Sono state inoltre vietate ben 34 razze, catalogate come “pericolose”, tra le quali mastini tibetani, pastori tedeschi, alani, cani rurali cinesi e alcune razze meticce. Un vo
Una norma che secondo gli attivisti potrebbe creare difficoltà e problemi alle persone che hanno salvato cani di grossa taglia in passato.
La norma ha creato un’ondata di polemiche sui social e molte persone stanno chiedendo che sia boicottata la candidatura di Hangzhou per ospitare i giochi Olimpici asiatici del 2022 alla luce del nuovo regolamento che colpisce i cani.
Ci sono molte testimonianze e documenti video che mostrano la polizia che picchia i cani con bastoni di ferro. Ma la polizia smentisce.
Dittature e animali da compagnia
Lo stesso New York Times ricorda quanto la Repubblica Cinese fin dagli anni ’40 ha dimostrato una politica restrittiva nei riguardi dei cani. Dapprima etichettati come “nemici pubblici” in quanto avevano rivelato i movimenti dei comunisti cinesi di fronte ai colonizzatori giapponesi. Sono stati considerati come spreco borghese. I cani venivano cacciati e picchiati per le strade.
Gli attivisti denunciano che negli anni è stata creata una società insicura con politiche inadeguate che hanno contribuito a creare una mancanza di fiducia nella relazione uomo-cane.
Tuttavia, negli ultimi anni, la classe media si è potuta permettere un animale domestico e soprattutto nelle nuove generazioni vi è sempre più la cultura del cane come “membro della famiglia.
Tuttavia, il contesto culturale privo di sensibilità nei riguardi degli animali domestici e la mancanza di disciplina da parte di alcuni proprietari di cani, portano all’introduzione di norme rigide da parte delle autorità senza che non vi sia opposizione da parte della società stessa.
In precedenza, altre città come Wenshan, nella provincia sud-occidentale dello Yunnan, hanno introdotto divieti “folli” tra i quali il divieto di passeggiare con il cane dalle 7h del mattino alle 22h di sera.
Per le organizzazioni animaliste come Animal Asia è ovvio che non si tratta d’introdurre divieti quanto di sensibilizzare ed educare i proprietari dei cani che sporcano.
Il caso della Cina non è isolato. Molti altri paesi, con una cultura politica dittatoriale, soprattutto musulmani hanno introdotto delle norme che penalizzano i proprietari dei cani, considerati “creature sporche” dalla religione islamica.
Tra i divieti, in Iran vi è stato il sequestro di tutti i cani, considerati un “simbolo volgare della cultura occidentale” ,mentre in Arabia Saudita venne introdotto il divieto di scattare fotografie con i cani, per lo stesso motivo.
C.D.