Altri passi da “gigante” in merito alle leggi che puntano a punire in modo più severe chi abusa sugli animali: è la volta del Cile. Proposta di legge presentata dai deputati.
Sembra che il mondo si sia prontamente risvegliato. E questo è di fatto un bene. Forse, questa pandemia da coronavirus non è avvenuta per distruggere tutto, ma, a suo malgrado visti i morti che ha porta con sé, anche per smuovere le nostro coscienze. Smosse, tra le altre cose, non solo in un preciso settore, ma in diversi campi del nostro vivere quotidiano.
Molte insurrezioni, più pacifiche che violente, con carta alla mano, per cambiare le leggi. Leggi che vogliono gridare alla lotta anche per difendere il mondo animale. Non un piccolo paesino, non una città, ma intere nazioni. Quasi ogni settimana ci svegliamo e, con l’entusiasmo e il sorriso in volto, leggiamo di interi Paesi, facenti parte della nostra amata Terra, che vogliono inasprire le pene contro chi commette abusi e violenze sugli animali.
Questo può essere solo che un bene. Come detto a inizio articolo, molto coscienze sono nel risveglio completo del loro torpore spirituale e naturale. Sembra che il momento per cambiare rotta sia quello giusto. Il mondo è in stallo, per questo cambiare rotta, prendendo un timone guidato da tempo da esseri umani ingiusti, deve essere una priorità, soprattutto per i nostri amici a quattro zampe, a volte più deboli e indifesi di noi esseri umani.
Come detto poc’anzi, quando pensiamo alla pratica animale, dobbiamo avere una visione a 360°. Ciò significa che non dobbiamo pensare solo all’Italia, in questo caso il nostro Paese di riferimenti, ma all’interno mondo. Se la pandemia da coronavirus ci ha insegnato qualcosa, questo qualcosa è proprio un pensiero globale sulla prevenzione su scala mondiale.
E in questo percorso c’entrano anche gli animali. Non molto tempo fa, anzi qualche settimane addietro, la Grecia, con l’approvazione da parte del Parlamento, ha introdotto una pena molto più severa per chi maltratta gli animali. Un processo che non è rimasto inosservato e che ha sollevato molti più casi di quanto si poteva pensare. A prendere spunto di tutto ciò è stato anche il Cile.
Nel Paese dell’America Latina, nelle ultime settimana ha fatto scandalo un video, girato e poi pubblicato sul web, dove dei ragazzi hanno picchiato e poi infuocato delle zampe di un cane solo per “divertimento”. Tutto ciò è inammissibile e inaccettabile. E da poche ore è arrivata la richiesta da parte di due deputati, Esteban Velásquez e Jaime Mulet, facenti parte della Regionalist Green Social Federation (FRVS), di inasprire la pena per chi commette dei reati, come l’abuso o altri tipi di maltrattamenti, sugli animali.
In Cile, negli ultimi anni si sono fatti passi da gigante. Ma secondo questi deputati e altri attivisti non erano necessari. Ora, la proposta presentata al Congresso, prevede una carcerazione dai 3 fino ai 10 anni per chi commette reati contro gli animali, quali abusi, maltrattamenti e forme di violenza. Chiesto anche un inasprimento in relazione alle multe: da 1.600 euro (1,5 milioni di pesos) a 5.000 euro (4,5 milioni di pesos).
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