Cigno ucciso a sassate: ricompensa a chi aiuta a trovare i responsabili

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By Gabriele

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(PETER STEFFEN/AFP/Getty Images)

Ha indignato tutti quanto avvenuto una settimana fa, quando un cigno è stato ucciso – probabilmente a sassate – ai giardini pubblici di Vittorio Veneto, del pieno centro della città trevigiana. Il povero volatile, infatti, dopo molte ore di agonia e grande sofferenza, aveva perso la vita venerdì scorso.

Subito in tanti hanno chiesto che su quanto avvenuto venisse fatta piena luce e la prima richiesta è stata quella di visionare le telecamere del sistema di videosorveglianza dei giardini, che però non è detto che fossero puntate direttamente sul laghetto. Il rischio è dunque che chi ha commesso questa brutalità potrebbe non essere stato ripreso.

Si è anche aperta una polemica, con tanto di richiesta di chiarimenti, sul reale funzionamento dei dispositivi di sicurezza del centro cittadino. Infine, è arrivata la proposta di installare una recinzione per proteggere i cigni, che sono il simbolo di quell’area verde che si trova di fronte a Piazza del Popolo. Nel frattempo, ieri mattina, alcuni tecnici del comune erano al lavoro proprio su una delle telecamere di videosorveglianza.

Quanto accaduto non ha lasciato inerme la sezione trevigiana dell’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, che ha avuto una reazione durissima, mettendo anche una ‘taglia’ di 500 euro, offrendola come ricompensa a chiunque fornirà indizi utili a fare luce sulla vicenda e sugli autori del gesto alle forze dell’ordine.

Aveva invece avuto un lieto fine la vicenda del cigno giovane trovato sull’orlo della morte, che si è ripreso grazie a un adolescente che con il suo intervento lo ha salvato. Il quindicenne Joshy Martin vive a Melbourne, in Australia, dove sua zia Carla Penn gestisce il gruppo di recupero e riabilitazione di animali, Warriors 4 Wildlife.

Nei giorni scorsi, dopo che qualcuno ha chiamato per segnalare che un cigno è stato catturato in una rete di pesca in un lago vicino, Joshy si è offerto volontario per partecipare all’azione di salvataggio. Quando arrivarono sul posto, la situazione sembrava senza speranza. Il “corpo senza vita, freddo e rigido del cigno era davanti a noi”, hanno scritto sui social network.

In tanti si sono appassionati alla vicenda del cigno, tra questi il calciatore Travis Cloke e sua moglie, Beccy, che sono stati tra i primi a fare una donazione per la cura del cigno, che peraltro è stato chiamato Clokey, proprio in onore dell’atleta.

I salvataggi di cigni non sono eventi insoliti anche nel nostro Paese: qualche mese fa, sul Lago di Como un cigno è rimasto ferito ed intrappolato in una rete da pesca nelle acque antistanti il lungolago del passaggio che conduce a Villa Olmo. L’animale è stato notato da una ragazza che passava da quelle parti e che immediatamente ha allertato i soccorsi per lo sfortunato volatile, impigliato e senza possibilità di muoversi.

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