Trovati due cigni legati l’uno all’altro con un filo da pesca, l’intervento dell’ENPA Milano è stato cruciale per liberare gli animali
La coppia di uccelli “vincolata” è stata scoperta giovedì 21 maggio, da due ragazzi, per un caso fortuito. I due giovani stavano passeggiando lungo il canale della Muzza quando, nel tardo pomeriggio, all’altezza di Paullo, hanno scorto gli animali.
I due cigni erano accovacciati per terra a ridosso del canale. Posti l’uno affianco all’altro, la coppia perseverava in quella posizione. A questo punto i ragazzi, insospettiti, hanno scoperto che i due animali erano vincolati mediante un filo di nylon verde, da pesca.
Il filo, che si era attorcigliato intorno ai loro corpi, li teneva legati insieme e non consentiva ai due esemplari di svincolarsi da quella condizione. Così i giovani hanno immediatamente allertato l’ENPA di Milano per richiedere il loro intervento e salvare i due poveri animali.
Appena arrivata in loco, l’operatrice inviata dall’associazione ha provveduto, in primis, a tenere fermi i cigni per evitare che, agitandosi, si potessero ferire.
Poi, grazie anche all’aiuto di uno dei due segnalatori, ha tagliato il filo che li vincolava l’uno all’altro e agli arbusti che li circondavano.
Una volta liberi, gli uceclli sono stati condotti presso la clinica veterinaria di ENPA, per eseguire gli opportuni controlli sulle loro condizioni. I veterinari hanno provveduto a liberare completamente i due esemplari dal filo, che si era attorcigliato alle zampe e alle ali.
Hanno poi medicato le ferite che presumibilmente i cigni si sono procurati nel tentativo di svincolarsi dal filo, prima dell’arrivo dei soccorsi.
Le foto dell’intervento sono state pubblicate sulla pagina twitter di ENPA Milano.
Ermanno Giudici, presidente di ENPA Milano, ha commentato la vicenda: “Capita spesso purtroppo che fili da pesca provochino danni alla fauna presente lungo i canali d’acqua e nei bacini idrici.”, come è accaduto per alcuni merli rimasti intrappolati da un filo di nylon, lungo una pista ciclabile.
E conclude: “Questi animali sono fortunati ad essere stati avvistati, tra l’altro, in una zona poco frequentata: diversamente avrebbero potuto fare una brutta fine. Hanno riportato ferite causate dai fili taglienti tali da dover loro somministrare antibiotici. Saranno liberati non appena torneranno ad avere forze ed energie sufficienti.”
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M. L.
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