Chiude il suo cane in auto e lo lascia morire di caldo

Chiude il suo cane in auto e lo lascia morire di caldo

setter
(screenshot video)

Il suo cane, un setter irlandese femmina di un anno, ormai era di troppo e ha deciso di disfarsene. Ma in canile non c’era posto. Così un operaio 37enne che vive in zona città Giardino, a Pavia, ha fatto qualcosa di davvero atroce. Infatti l’ha lasciata nell’abitacolo dell’auto da mattina a sera. Il tutto in un caldissima giornata di luglio, per cui la povera cagnolina è infine deceduta. Le accuse sono tutte da provare, ma sono contenute in un esposto presentato alla procura di Pavia dalle Guardie zoofile dell’ente nazionale per la difesa del cane.

Era il 28 luglio, secondo quanto riferiscono le guardie zoofile, quando l’uomo e la moglie si sono presentati in un canile del Pavese, dicendo chiaramente di volersi sbarazzare della setter. Secondo le loro pretese, quella cagnolina doveva immediatamente finire in una struttura privata, poiché era stata respinta dal canile sanitario Asl. Al canile privato hanno spiegato che in quel momento non c’erano posti disponibili. Quindi hanno chiesto i recapiti della coppia, in modo da poterli ricontattare appena possibile. La sera stessa, era arrivata all’uomo la telefonata per fargli sapere che si era creata una disponibilità. L’uomo non ha risposto, se non con un messaggio per riferire che la questione si era sistemata.

Bugie per nascondere l’atroce verità

Il canile privato a quel punto si è insospettito e ha informato le guardie zoofile che hanno avviato una serie di accertamenti. La moglie dell’uomo ha giustificato la vicenda spiegando il cane era stato dato in adozione a un amico di famiglia. Ma nell’esposto inviato alla procura e che ricostruisce i fatti, ipotizzando il reato di maltrattamento di animali, è spiegato che che la versione non era credibile. Per tale ragione erano continuate le verifiche, fino a quando non è emersa la verità. La povera setter era morta lo stesso giorno: il suo proprietario, una volta che il canile aveva rifiutato di accoglierla, aveva deciso in sostanza di lasciarla in auto.

Una serie di bugie una dietro l’altra, dunque, quelle dette dall’uomo, che era arrivato a sostenere addirittura che la cagnolina era morta infilando la testa nelle sbarre di un balcone, a inizio ottobre. A rivelarle, un referto del veterinario Asl, che ne ha attestato le vere cause del decesso. Una morte atroce della quale l’uomo ora è chiamato a rispondere.

 

GM

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