La sorprendono sul fatto: la donna chiude in macchina il suo cane per godersi la serata, il modo in cui si giustifica genera incredulità.
Un increscioso episodio verificatosi in Toscana, nella settimana precedente, ha rapito l’attenzione di tutti coloro che lottano attivamente per salvaguardare la salute degli animali. Una donna, a Firenze, è stata colta in flagrante dalle autorità locali dopo aver richiuso il suo cane in macchina per diverse ore.
Chiude in macchina il cane per godersi la serata: quando la beccano si giustifica così
Ad accorgersi dell’abbandono del quattro zampe alcuni agenti dell’Arma dei Carabinieri in servizio durante la serata. Gli agenti, credendo non ci fosse nessuno al suo interno, avrebbero dapprima notato il veicolo sospetto a causa dei suoi finestrini appannati. Dopo essersi avvicinati all’auto in sosta hanno infine scoperto la sofferente presenza del cane.
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L’obiettivo della donna sarebbe stato quello di trascorrere una “piacevole serata“, “poco lontano” dal luogo in cui aveva parcheggiato la sua autovettura, ignorando probabilmente o sottovalutando – ad ogni modo – il fatto di agire in netta contrapposizione con la legge che vige attualmente sul territorio peninsulare riguardante all’abbandono di animali.
I Carabinieri – non riuscendo momentaneamente a rintracciare la proprietaria del veicolo, mentre il pelosetto mostrava di essere in crescente difficoltà – hanno tentato, seppur invano, di aprire gli sportelli dell’autovettura in maniera autonoma.
All’arrivo dei Vigili Del Fuoco, dopo aver allertato anche l’ASL di riferimento, gli agenti – avendo scoperto il pelosetto già da un’ora – hanno finalmente potuto confrontarsi con la sua proprietaria che, responsabile di aver infranto l’articolo 727 del Codice Penale, aveva appena fatto ritorno al parcheggio ignara della sua colpevolezza. La proprietaria del quattro zampe avrebbe spiegato agli agenti – rivelandosi incurante di quanto sarebbe potuto accadere a quest’ultimo – di essersi allontanata “soltanto” per presiedere ad una cena tra amici.
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La volontà di godersi la serata, dunque, avrebbe comportato la sua assenza dal pelosetto, rimasto chiuso in auto da solo e in uno stato di affanno a causa della scarsità di ossigeno rimasta nel veicolo, per un arco temporale di almeno due ore. Il reato commesso dalla donna resta punito in questo caso. E rispettando il codice penale, nelle seguenti modalità. La prima prevede la detenzione del colpevole (fino ad un anno). Oppure, la seconda, un’ingente ammenda che può variare – rispetto alla dinamica dei fatti – dai mille ai 10mila euro.