In una chiesa di Firenze si sentono strani rumori nella notte: qualcuno interviene per capire cosa sta accadendo e trova una volpe dinanzi a sé.
Sempre più frequenti sono gli avvistamenti in questo periodo storico. Apriamo una piccola parentesi, anche carina se vogliamo, prima di raccontare la storia di oggi che ha dell’incredibile, ma, poi, neanche tanto. Proprio per via della parantesi che stiamo per aprire.
In tempi di lockdown ci siamo “accorti” che esiste un altro mondo: quello degli animali. Se per alcuni questo mondo già esisteva e lo si amava a 360°, per altri la situazione era ben diversa, se non completamente. Per alcuni gli animali, ahinoi, sono stati sempre un problema. Tant’è che qualche mente bacata ancora pratica la caccia, addirittura come “sport”.
Detto questo, però, l’animale ha vinto sull’essere umano, almeno in questo periodo. Più che vittoria si parla di riappropriazione di spazi, quelli lasciati “vuoti” per via delle zone gialle, arancioni e rosse in vista della pandemia da coronavirus. Insomma, tanti animali, come si dice in gergo, sono “riscesi a valle” in cerca di un posto dove stare, un rifugio sicuro e anche qualcosa con cui cibarsi. Com’è accaduto in una chiesa di Firenze, dov’è stata ritrovata una volpe, che svolgeva una funzione tanto banale (agli occhi nostri) quanto vitale.
Il lockdown ci ha insegnato anche questo: viviamo in costante equilibrio con tutta la natura circostante, soprattutto con gli animali. E quando l’essere umano, magari proprio per sua causa, va al di là del concetto “naturale” della vita, una pandemia può irrompere nei nostri schemi di vita quotidiana.
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Una pandemia che tocca poco o nulla i nostri amici a quattro zampe. Alcuni di loro, allora, decidono di farsi una passeggiata in città. Com’è accaduto la scorsa notte, tra lunedì 16 febbraio e martedì 17. Quando una volpe è stata ritrovata nella chiesa di Sant’Egidio, nel complesso che ospita l’ospedale di Santa Maria Nuova, proprio nel centro storico di Firenze.
Nella notte si sono uditi alcuni rumori davvero strani, anche un po’ “fastidiosi” per l’orario in corso. Qualcuno, insospettito, è andato a controllare. E dopo l’ingresso, in tutta la tranquillità del mondo, ha trovato una volpe in procinto di sistemarsi di modo da passare una notte serena e al caldo.
Alcuni responsabili della struttura l’hanno presa con loro e l’hanno portata al sicuro per poi rilasciarla nelle colline adiacenti alla città, nel suo habitat naturale. Due persone di rilevo sono intervenute per spiegare la situazione. Il primo Giancarlo Landini, presidente della stessa fondazione che ospita l’ospedale di Santa Maria Nuova. Quest’ultimo ha dichiarato: “Abbiamo scoperto che si trattava di una volpe in cerca di rifugio dopo pochi istanti. Ormai, un fatto del genere, non ci stupisce più. Col fatto delle zone a colori, per via della pandemia, la frequenza con cui questi animali scendono a valle è altissima”.
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Gli fa eco Enrico Loretti, direttore del servizio di veterinaria. Anche lui ha voluto spendere due parole in merito alla vicenda tanto bizzarra quanto dolce da assistere: “L’abbiamo liberata in un habitat più idoneo alle sue caratteristiche dopo esserci assicurati che stesse bene. E così era, un esemplare maschio in ottima salute. Per la ridotta circolazione, soprattutto notturna, da parte di tutti noi, è molto probabile ritrovarsi dinanzi esemplari di questo tipo o magari proprio all’interno di alcune strutture che fungono da rifugio strategico”.
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