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Chiara Ferragni: dopo la morte del suo cane scatta l’appello a non adottarli

Dopo la morte del suo cane Chiara Ferragni si rivolge ai suoi fan: nell’appello racconta un fondamentale dettaglio della sua adozione.

L’addio a Matilda (Instagram chiaraferragni – Amoreaquattrozampe.it)

Dopo la triste notizia della scomparsa di Matilda, Chiara Ferragni condivide un appello in cui spiega quanto l’adozione di un animale domestico possa influenzare la nostra vita futura in un modo del tutto inaspettato. La presenza della cagnolina nella quotidianità di Chiara, sin da quando era poco più che un’adolescente, si è rivelata incredibilmente preziosa per la realizzazione del suo luminoso presente. Secondo quanto raccontato dall’imprenditrice cremonese sembra che Matilda abbia preso attivamente parte al primo incontro tra Chiara e Fedez divenendo – tramite la realizzazione di un brano dedicato dal rapper all’influenzar – la radice del loro amore.

L’imprenditrice Chiara Ferragni, l’appello dopo la morte del suo cane: cosa si perde a non adottarli

Chiara afferma che la sua bulldog francese, Matilda, sapeva già tutto dell’affetto che nutriva nei suoi confronti. Le due hanno trascorso 13 anni all’unisono. “Mi bastava abbracciarti e sentire il tuo profumo per sentirmi a casa“, scrive l’influencer di fama internazionale su IG innescando una profonda commozione nei suoi 29 milioni di follower.

Matilda da cucciola (Instagram chiaraferragni – Amoreaquattrozampe.it)

Conosciuta per essere la terza figlia dei Ferragnez, Matilda è stata a tutti gli effetti una macro-“famiglia” per Chiara, così come lei stessa ha tenuto a ribadire con dolcezza all’interno del suo appello, condiviso sul suo profilo Instagram, appena 3 giorni fa. “Ieri“, ha aggiunto Chiara, “dopo averti salutata per l’ultima volta ho provato a spiegare a Leo che eri andata in cielo“. La nata sotto il segno del Toro ha spiegato al suo bimbo che Matilda li continuerà a proteggere osservandoli da una nuvoletta.

Chiara, nel frattempo, continua a sperare con tutto il cuore di aver fatto sentire il suo amore, quanto ha fatto la sua pelosetta, e di aver fatto vivere alla sua “Matildona” un’esistenza bella quanto lo è stata la sua grazie alla sua insostituibile presenza. “Mi mancherà tutto di te“, ha aggiunto – per tal ragione – sul finale l’imprenditrice, “ti saluterò ogni giorno su quella nuvoletta“. Matilda aveva iniziato a mostrare i primi segni della malattia dal 2020, quando Chiara e Fedez avevano annunciato pubblicamente di essere molto preoccupati per le sue condizioni di salute e di sperare in un suo miglioramento.

Chiara e Matilda (Instagram chiaraferragni – Amoreaquattrozampe.it)

In uno degli scatti pubblicati dall’imprenditrice Chiara e Matilda sono una al fianco dell’altra, sorridono in direzione dello schermo, e il loro outfit in “total pink” sembra aver anticipato – già allora, di qualche anno – lo sconfinato successo che sta ricevendo oggi la pellicola cinematografica di Greta Gearwig. Inoltre, se attualmente “Barbie” intrattiene specialmente nelle sale i più giovani spettatori di tutto il mondo, Matilda aveva un ruolo simile e speculare: quello di “sorella maggiore” e punto di riferimento, per i bambini di Chiara.

Nelle immagini condivise nel post da @chiaraferragni si assiste ad alcuni dei momenti più significativi della sua vita in compagnia di Matilda. Dalle intere giornate trascorse insieme ai suoi figli ai primi giorni in cui Matilda è stata accolta in casa quando era sono una cucciola.

Giada Ciliberto

Laureata in Lingue, Culture, Letterature e Traduzione e laureanda in Scritture e Produzioni dello Spettacolo e dei Media (cinema) presso "La Sapienza" di Roma. La scrittura rappresenta per me un imprescindibile flusso vitale.  Il mio percorso nella Comunicazione inizia con BEJOUR (Become a journalist in Europe) conclusosi nel 2020, presso il Dipartimento CORIS dell'Università La Sapienza e con la successiva collaborazione con alcune riviste on-line. Tra i miei ulteriori interessi ed esperienze rientrano laboratori di scrittura creativa, di teatro, e altre attività legate alla scrittura per immagini.  Sono dell’idea che le creature del mondo animale sappiano ascoltarci anche quando restiamo in silenzio. In ognuna di loro abita un’anima sensibile, per tal ragione tangibile e meritevole di rispetto. Amo osservare e analizzare ciò che mi circonda, viaggiare senza una meta precisa. Credo nel potere anti-anestetico dell’arte e nell’energia potente e costruttiva che deriva dal lavorare a contatto con la natura e con tutte le persone che non hanno mai smesso di dialogare con il loro bambino interiore. 

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