Un insetto dall’aspetto inquietante e il suo legame con la festa di San Giovanni: tutto quello che c’è da sapere sul cervo volante e il Vaccariello.
Che gli insetti non piacciano a tutti è del tutto normale, ma ce ne sono alcuni che sono diventati abbastanza comuni nelle nostre zone. Uno di questi è sicuramente il cervo volante, che in alcune zone è anche detto il ‘Vaccariello ‘e San Giuvanne’. Secondo alcuni ricercatori però è un errore considerarli lo stesso insetto, proprio perché hanno caratteristiche differenti. Ecco cosa c’è da sapere su di loro e perché non dobbiamo averne paura.
Generalmente si tende a commettere l’errore di indicarli come lo stesso insetto, ma in realtà si tratta di due coleotteri simili ma non uguali. Infatti per la scienza, il Vaccariello di San Giovanni è solitamente noto col nome di ‘Oryctes nasicornis’, mentre il cervo volante ha il nome scientifico di ‘Lucanus cervus‘. Il primo infatti ricorda il rinoceronte grazie ad un lungo corno che si trova all’estremità del capo e che ricorda appunto il corno dei rinoceronti. Invece l’insetto simile al cervo ha una mandibola provvista da due estremità che ricordano i palchi del cervo.
Volendoci basare sui racconti che di questi insetti sono stati fatti dai bambini campani delle passate generazioni, potremo notare che il riferimento più assiduo è al corno di questo insetto così diffuso nella zona. Da ciò si pensa che in realtà il Vaccariello sia lo scarabeo rinoceronte, mentre il cervo volante ha le mandibole doppie, ma ha in comune col primo il colore marroncino- e una corazza dura che lo ricopre interamente.
Siamo ai primi di giugno, le prime serate più calde ci consentono di stare all’aria aperta: eppure non avevamo fatto i conti con i cervi volanti. E’ proprio questo il periodo in cui questi insetti fanno la loro comparsa all’ora del tramonto, poco prima di mettersi a tavola per la cena insomma. Non hanno un aspetto particolarmente gradevole, ma tutto sommato, il loro comportamento può anche risultare simpatico e goffo. Infatti se ci fermiamo ad osservare il loro volo, noteremo che un cervo volante non riesce ad evitare nessun ostacolo anzi pare quasi che volutamente vada a sbattere contro oggetti e superfici (inseguito vedremo se è solo un caso o vi è un motivo di base).
E perché il coleottero, detto Vaccariello, è legato alla festa di San Giovanni del 24 giugno? Perché proprio nel corso di quei giorni la loro presenza tende ad affievolirsi, sebbene non è detto che per quella data siano del tutto spariti. Vediamo cosa è possibile conoscere di questo insetto e perché, oltre al ribrezzo, non dobbiamo averne alcun timore (Leggi qui: Le caratteristiche del coleottero: cosa sapere su di lui e tutti i pericoli).
Quali sono le differenza tra i due insetti e in che modo la Scienza li ha sempre distinti? Ecco tutto quello che c’è da sapere su di loro per conoscerli meglio.
Nonostante la confusione che spesso si fa dei due insetti, una cosa è certa: si tratta di insetti assolutamente innocui, per quanto il loro aspetto possa destare paura o ribrezzo. La loro presenza in Italia è stata da sempre accompagnata dai giochi che i bambini erano soliti fare utilizzando proprio le loro carcasse. Trattandosi di insetti molto pesanti, la loro capacità nel volo è sempre stata piuttosto limitata. Infatti non è difficile catturarli, anche perché spesso cadono al suolo da soli e restano ad agonizzare per qualche minuto. Si racconta che in Campania bambini li raccogliessero e li legassero ad un filo, stretto intorno al corno del loro capo (per questo si pensa che il Vaccariello sia associabile allo scarabeo rinoceronte). Il gioco era appunto quello di trascinarli penzolanti da questo filo.
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F.C.
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