Una brutta disavventura è capitata ad un cervo intrappolato, dopo che era finito avviluppato da una recinzione metallica costituita da delle barre verticali metalliche e parallele. L’esemplare era un maschio molto giovane, quasi del tutto privo di corna e che aveva percorso una zona agricola in Gran Bretagna prima di incappare in quella che per lui si è rivelata essere una improvvisata trappola. L’animale era rimasto incastrato con il corpo, per lui non c’era più alcuna possibilità di riguadagnare la libertà. Per di più quell’area è spesso isolata, e se non fosse passato qualcuno in grado di notarlo sarebbe certamente morto.
Per fortuna in effetti qualcuno c’era: si tratta di due membri del Wildlife Aid, una associazione animalista presente nel Regno Unito e che vanta numerose operazioni di soccorso in favore di ogni specie di animale presente sull’isola. Stavolta è stato il turno del cervo intrappolato essere salvato. Entrambi hanno dovuto concepire qualcosa per aiutare il cerbiatto senza che finisse con lo spaventarsi ulteriormente, e soprattutto senza che riportasse danni fisici.
Alla fine hanno scelto di usare due fogli metallici sottili da applicare alle sbarre che tenevano il cervo prigioniero. Questo allo scopo di far scivolare il collo di Bambi senza creare sfregamento con le barriere. E fatto questo, era stato fatto anche il più. Con un pò di pazienza e di delicatezza, presto il cervo ha riguadagnato la libertà. E come appena è uscito da quella sua scomoda condizione, il cervo intrappolato si è subito dato alla fuga, raggiungendo una zona ricca di vegetazione e perdendosi tra i boschi. Per la felicità e l’estrema soddisfazione dei due uomini. Non aveva avuto la stessa fortuna un altro cervo, che in una località della Francia si era dato alla fuga perché braccato dai cacciatori. L’animale si era rifugiato nel giardino privato di una casa, ma i cacciatori non si sono fatti alcun problema nell’entrare all’interno della proprietà per poi abbatterlo dentro alla cucina, servendosi di una lancia. Tra l’altro sembra con l’aiuto degli agenti di polizia, in virtù del fatto che i cacciatori si erano serviti del ‘diritto di seguire la preda’, una cosa prevista dalla legge locale.
A.P.
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