Troppe deiezioni di cani lasciati a terra e tante lamentele da parte dei cittadini e dei commercianti. Per questo il sindaco di Savona, Ilaria Caprioglio, del centrodestra ha emanato un’ordinanza con la quale ha introdotto il divieto di cani in alcuni luoghi del centro storico.
Immediata la replica delle associazioni animaliste a partire dal presidente dell’Enpa provinciale, Gianni Buzzi che ha espresso il proprio sconcerto: “Siamo terrorizzati dal contenuto di questa ordinanza. Così facendo gli animali, e indirettamente i loro padroni, vengono esclusi da parte del centro cittadino”. La stessa opposizione ha annunciato di voler verificare la legittimità dell’ordinanza: “Poiché viola indirettamente la libertà di circolazione dei cittadini con i cani”, sottolineano i consiglieri Cinquestelle.
Il primo cittadino si è subito difeso, spiegando che “non è un divieto di transito dei cani nel centro storico, basta che i padroni facciano fare al cane i bisogni nelle strade e non sui marciapiedi e poi puliscano”. Una decisione per tutelare l’igiene e il decoro urbano scaturita da “gesti di inciviltà dei proprietari dei cani che lasciano a terra gli escrementi”.
Il sindaco ha poi precisato che “sarà sufficiente, al momento del bisogno, trascinarlo rapidamente giù dal marciapiede”.
In ogni caso, nell’ordinanza è stato sottolineato che “gli escrementi prodotti su strade, piazze, marciapiedi, aiuole, giardini, devono essere raccolti e le pipì lavate” e se tale norma non viene rispettata sono previste delle sanzioni che spaziano dai 50 ai 500 euro.
La norma entrerà in vigore dopo la pulitura delle strade: entro il fine settimana prima del Natale saranno ripuliti e sbiancati i muri e le basi delle colonne del centro storico. Per le autorità si tratta di un comportamento indecente e intollerabile da parte dei proprietari dei cani.
In rete è già partita la protesta e molti animalisti e proprietari di cani hanno promosso il boicottaggio dello shopping natalizio nel centro storico con tanto di hashtag #boicottiamo.
Come molte altre ordinanze discutibili e in parte ritenute illegittime, nelle altre zone di Savona, viene richiesto oltre di raccogliere gli escrementi, di pulire la pipì dei cani con dell’acqua. Come riporta il Secolo XIX il Pd savonese ha evidenziato delle incongruenze nella norma che introduce un divario tra centro e periferie: “I commercianti e i residenti del centro pagano la Tari così come quelli delle periferie. Il Comune deve farsi carico della pulizia di tutta la città”.
Recentemente il comune di Bogliasco, in provincia di Genova, dopo Torre del Benaco, ha introdotto l’obbligo di pulire con l’acqua la pipì dei cani.
Norme che non possono essere tollerate in quanto non solo limitano la libertà dei cittadini ma esprimono l’inefficienza delle istituzioni che dovrebbero provvedere regolarmente alla pulizia delle strade. Come sempre, il malcostume ricade su creature innocenti. Il sindaco di Savona, rispetto agli altri comuni si è spinto oltre, arrivando a vietare la presenza degli animali in determinate piazze pubbliche. Così facendo, ci chiediamo fino a che punto le istituzioni potranno arrivare nel limitare la libertà dei cittadini, nascondendo il fallimento di un sistema che si basa sulle tasse pagate dagli stessi cittadini.
Una norma che non può essere accettata e obbliga e impone una riflessione. Al contempo ci si chiede se queste misure siano altrettanto applicate in materia di tutela degli animali e maltrattamenti, nonché abbandoni. E’ molto più semplice limitare che tutelare.
C.D.
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