Centopercentoanimalisti ha compiuto un altro dei suoi proverbiali blitz. La nota associazione che si batte in favore dei diritti degli animali, e che spesso fa sentire le proprie ragioni utilizzando le maniere forti, ha agito la scorsa notte in Trentino. A far scattare la molla sono state le recenti uccisioni delle orse Daniza e Kj2. E la loro scomparsa ha causato la susseguente, immediata morte anche dei rispettivi cuccioli. La cosa risulta più che sospetta, e Centopercentoanimalisti ha fatto facilmente due più due.
Infatti il presidente della Giunta Regionale del Trentino-Alto Adige, Arno Kompatscher, unitamente all’assessore alla Provincia di Bolzano, Schuler, stanno spingendo affinché la Regione esca dal protocollo che prevede il piano di ripopolamento di orsi e lupi nelle montagne di Trento e Bolzano e dintorni. E tutto questo soltanto per soldi: il movimento riferisce infatti che in cambio della rinuncia al piano, ci saranno belli pronti dei contributi consistenti. Per cui i cacciatori avrebbero la strada spianata nell’impallinare anche orsi e lupi, oltre ad altre specie selvatiche come cervi e marmotte, già presenti nell’elenco delle specie cacciabili.
Da qui ad un incredibile vortice fatto di interessi la strada è breve. Infatti sarà anche possibile togliere spazio alle aree protette per darlo in spazio agli speculatori e costruire infrastrutture da destinare al turismo. Quindi alberghi, strade, piste da sci e quant’altro. Oltre a consentire ai cacciatori di fare quello che vorranno in cambio del voto di scambio. E coloro che praticano l’attività venatoria in Trentino sono in numero alquanto considerevole.
Centopercentoanimalisti accusa i politicanti locali di essere degli asserviti, pronti a vendersi a coloro in grado di pagarli per ottenere servigi e favori. Il tutto a danno dell’ambiente e degli animali. Che rappresentano un patrimonio degli abitanti della Regione Trentino: “Ci chiediamo – conclude l’associazione – che senso abbia dichiararsi Regione Autonoma se dobbiamo vivere in una situazione di barbarie del genere. Frattanto i militanti cinque notti fa hanno appeso i loro striscioni di protesta in diverse zone. L’obiettivo è cercare di ottenere qualcosa di concreto dagli amministratori locali, per assicurare che non si vada in questa direzione.
A.P.
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