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Il cavallo morde per diversi fattori: un vizio che può essere corretto
Il mordere per il cavallo è un comportamento innato e naturale. Tuttavia, l’abitudine di mordere potrebbe diventare un vizio. Il morso del cavallo può essere leggero o molto forte; può provocare delle ferite, lividi o lesioni anche gravi.
Il cavallo si esprime attraverso il morso: comunica un’intenzione che sia un invito al gioco oppure esprime un disagio. Il cavallo aggressivo prima di arrivare a mordere mostra diversi segnali di nervosismo attraverso la posizione delle orecchie, il movimento della coda, degli arti o spostando il suo corpo.
Il cavallo morde per natura
In natura, il cavallo morde per diversi motivi. Nel branco, i cavalli mordono per gioco, per difendersi, per proteggere il cibo o i puledri, oppure per disciplinare i giovani esemplari.
Il cavallo ha un tipo di comunicazione in cui il mordere, mordicchiare o sbattere le labbra assumano significato. Ad esempio, i puledri sbattono le labbra in cerca di protezione della madre. Un comportamento che mantengono anche da adulti mostrando le loro intenzioni non bellicose, quando sono in cerca di protezione, mostrandosi vulnerabili.
Lo stallone può ricorrere al morso nella lotta, per mostrare il suo potere; mordicchia anche la femmina durante l’accoppiamento in segno di possesso.
Ci sono anche dei comportamenti come il grooming reciproco tra cavalli che si danno dei morsi e delle grattate per pulirsi a vicenda, soprattutto nella parte alta del collo o sul garrese. A volte si tratta di una forma di lode del cavallo all’altro cavallo.
I cavalli più giovani sono irruenti e tendono a scoprire il mondo circostante con la bocca. Il morso innocente della scoperta potrebbe diventare un vizio, per questo, fin da subito dovrà essere corretto e il cavaliere non deve permette al cavallo di esplorarlo con la bocca.
Il cavallo che prende il vizio di mordere può rivelarsi pericoloso soprattutto se si tratta di uno stallone. L’abitudine a mordere deriva da quando il cavallo è giovane. Per questo è fondamentale che il puledro impari a tenere le distanze in maniera rispettosa. Crescendo, il “mordicchiare” diventa un vero e proprio vizio, una cattiva abitudine dell’animale. Il cavallo impara a farlo anche per un atteggiamento sbagliato delle persone che magari hanno consentito al cavallo di mordicchiare i loro vestiti.
Può mordere anche per attirare l’attenzione, per esprimere un dolore, una frustrazione o una forma di maltrattamento subita.
Ci sono molti comportamenti sbagliati usati per correggere un cavallo che morde. E’ fondamentale capire le situazioni, evitando di reagire nei riguardi degli animali in modo violento o non adatto.
Innanzitutto, osservare l’animale e capire le cause. Ovvero se si tratta di gioco, possesso, di un vizio o di una forma di comunicazione del cavallo con la quale esprime un disagio. Il cavallo può mordere quando stringiamo la sella oppure mettendo i finimenti. Questo può essere associati a traumi del passato o ad un dolore locale.
Ricordare che non sempre il cavallo collega la punizione al comportamento sbagliato.
Quando il cavallo inizia a mostrare il vizio di mordere, il comportamento giusto è quello di incoraggiare il cavallo ad un altro comportamento, che sostituisca il vizio di mordere, distraendolo in qualcosa di altro.
Il cavallo deve imparare a mantenere una distanza. Non deve essere mai il cavallo a iniziare il contatto. E’ importante che rispetti la figura del cavaliere e non si avvicini di sua spontanea volontà, strofinando la testa o per esplorare le tasche.
La violenza non è mai la soluzione migliore in quanto provoca dolore e paura che innalzano i livelli di adrenalina. In quelle condizioni, nessun cavallo è in grado di apprendere. Infatti, in natura, l’adrenalina scaturisce da una situazione di pericolo portando il cavallo alla fuga.
Prima di tutto, è fondamentale rispettare la natura dell’animale, evitando di intraprendere gesti sbagliati “umanizzati”. C’è la possibilità di creare confusione nell’animale.
Il comportamento migliore per punire il cavallo in un comportamento sbagliato è usare il suo linguaggio:
Si tratta di un gesto da predatore per cui il cavallo viene anche allontanato dal branco. L’allontanamento dal branco è una delle punizioni peggiori per l’animale.
Se il cavallo si avvicina di nuovo e diminuisce la sua azione mordace, allora sarà possibile lasciare spazio al contatto, abbassando le braccia e accarezzandolo tra gli occhi.
Ripetere questa azione se il cavallo prova di nuovo a mordicchiare. Dopo tre o quattro volte, il cavallo dovrebbe smetterla. L’importante, ricordano gli esperti, è la coerenza e ogni volta che il cavallo prova a mordere, “allontanarlo dal branco”.
Maneggiare il cavallo, abituandolo a farsi toccare la bocca.Tenere il cavallo con la cavezza e strofinare i denti, le gengive e l’interno labbra del cavallo.
Proseguendo questo operazione di desensibilizzazione il cavallo finirà per accettare e tollerare di farsi toccare.
Se il cavallo non accetta insistere fino a toccare le sbarre senza denti e massaggiare palato e lingua, facendo sempre attenzione a che non morda.
Un altro metodo è il Metodo Tellington TTouch che deriva da un tipo di addestramento e di educazione dei cavalli, sviluppato dall’inglese Linda Tellington Jones.
Individuare una zona dove lavorare sulla fiducia del cavallo e in modo che non possa raggiungerci per mordere.
Se il cavallo morde quando mettiamo la sella e si tirano le cinghie, il metodo del touch/desensibilizzazione va esteso a tutto il corpo.
Viene ricordato che la bocca del cavallo è collegata al sistema libico ovvero, la parte del cervello che controlla le emozioni e l’apprendimento.
Maneggiare la bocca del cavallo in modo gentile è utile per rilassare e tranquillizzare l’animale. In questo modo si apre anche un canale di comunicazione con il cavallo.
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