Proprietari preoccupati per i loro cavalli al maneggio
La questione fu sollevata fin dai primi giorni dopo l’introduzione della norma con la quale il governo ha limitato i movimenti dei cittadini per contenere il rischio di contagio. Le organizzazioni animaliste avevano assicurato che era possibile continuare a provvedere alle necessità degli animali, portare a fuori il cane, alimentare i randagi e le colonie feline, così come pure occuparsi degli animali che erano in un terreno distanti da casa.
Tuttavia, in molti casi si sono verificati dei fraintendimenti e sono sorte alcune problematiche come ad esempio nella gestione dei randagi.
Lo stesso per quanto riguarda i cavalli ospitati nei maneggi o scuderie. Molti proprietari di equini hanno infatti lamentato di non poter andare a trovare i loro animali. Alla luce di una proroga delle restrizioni, molti proprietari hanno espresso preoccupazioni per il limitato movimento dei loro cavalli reclusi nei box.
“I proprietari dei cavalli da metà marzo ci stanno segnalando che viene impedito loro di entrare nei maneggi o nelle strutture private come cascine e altro per accudirli. Ci chiedono indicazioni sul corretto comportamento da tenere per le restrizioni imposte dai diversi Dpcm per contenere i contagi da coronavirus. Molti, infatti, hanno dato una lettura estremamente restrittiva e hanno sbarrato l’accesso, impedendo ai proprietari di accudire i cavalli che attualmente si trovano, a centinaia, reclusi in box da settimane con una conseguente grave sofferenza”, ha riferito l’associazione Italian Horse Protection di Volterra, in Toscana, che è stata sommersa di richieste negli ultimi giorni.
Infatti, se da una parte, lo stato di necessità viene garantito ai cavalli nei maneggi, il problema sollevato dai proprietari è che sono reclusi da troppo tempo nei box e hanno bisogno di fare movimento.
Sul tema è stata interpellata anche la Fise, la Federazione italiana sport equestri, che aveva comunicato inizialmente che “i Dpc non impediscono assolutamente l’accudimento degli animali che, anzi, resta un obbligo giuridico e morale, pur se fatto ovviamente in questa fase nel rispetto delle prescrizioni di sicurezza sanitaria”.
La stessa Fise, l’11 marzo aveva dichiarato che “l’accudimento quotidiano dei cavalli deve essere garantito, pur nel rispetto della normativa d’urgenza senza che questa necessità sia certificata di volta in volta da un veterinario perché rimane un dovere etico morale, oltre che giuridico, anche in situazioni estreme come quella che stiamo vivendo”.
Tuttavia, riguardo a quanto lamentato e fatto presente dalla Italian Horse Protectione, la Fise ha risposto che “molti centri, anche non affiliati alla Fise che non ha raccolto la richiesta, si sono accodati sulla sua posizione ‘rigorista’. Con il passare dei giorni e delle settimane la sofferenza dovuta alla reclusione per i cavalli sta aumentando. La situazione è molto variegata, perché alcuni centri più grossi hanno personale che può accudire in qualche modo i cavalli (è il caso di molte strutture affiliate alla Federazione), molti altri centri non hanno questi mezzi”.
Una preoccupazione che riguarda i proprietari degli equini. La stessa Regina Elisabetta II, grande amante dei cavalli, prima della quarantena ha pensato al benessere dei suoi cavalli da carrozza, provvedendo a spostarli fuori Londra, proprio per garantire agli animali la libertà di movimento.
Il presidente di Ihp Sonny Richichi ha poi voluto lanciare l’allarme sulla crisi del settore e su come, questo ennesimo blocco avrà ulteriori conseguenze.
“Oltre che per la grande sofferenza che i cavalli stanno subendo in questo momento a causa della reclusione forzata nei box siamo molto preoccupati per il fatto che la sospensione delle attività, specialmente se dovesse protrarsi nel tempo, potrebbe indurre alcuni centri ippici a dare via i cavalli per sopravvenute difficoltà. È concreto il rischio che centinaia di cavalli vengano ceduti ai commercianti, che molti finiscano al macello”. Dichiara Richichi.
In seguito a queste lamentele, L’ENPA ha fatto chiarezza su cosa i proprietari di cavalli possano o non possano fare, come spiegato nell’articolo Decreto Conte Io resto a casa: cosa prevede per chi ha un cavallo.
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