Non c’è mai fine al peggio: a Catania, i carabinieri dei Nas, hanno scoperto un mattatoio abusivo con gli animali tenuti in pessime condizioni. Ora il “proprietario” dovrà rispondere di diverse accuse.
Alle nefandezze dell’essere umano non c’è mai fine. Purtroppo viviamo in un modo dove, ancora oggi, nonostante gli innumerevoli controlli su scala nazionale e internazionale, siamo costretti ad assistere a delle schifezze o abomini nei confronti della pratica ambientale: compresa quella animale.
Il rispetto per l’ambiente circostante e per gli animali che ne fanno parte non sembra un concetto che l’essere umano sia riuscito a far suo come una forma d’etica. Un aspetto che potremmo chiamare: Etica di Natura. Troppo complesso come concetto, ma, soprattutto troppo complesso per saperlo rispettare in termini di condizioni di igiene, sanità e amore nei confronti degli altri esseri viventi che abitano questa terra.
Quella che ci vorrebbe, allora, è propria un’Etica di Natura. Un qualcosa che, piano piano (ma nemmeno troppo piano) riesca a entrare nelle coscienze di tutti noi, fino a non concepire alcuna antica pratica che va in contrasto con il mondo che si sta andando a sviluppare. E nelle pratiche da intercettare e cancellare in tutto e per tutto c’è quella che prevede l’uso dei mattatoi, soprattutto di quelli illegali. Com’è successo a Catania, dove un uomo, ora, dovrà rispondere di diversi capi di accusa.
Quando di mezzo ci sono i soldi, soprattutto quelli da fare in “nero”, parte dell’umanità ci sguazza dentro. Per fortuna non siamo tutti così, ma c’è una buona fetta della popolazione mondiale che deve essere contrastata, fermata e denunciata per tutto il male e l’illegalità che ancora riesce ad emanare all’interno della comunità, nazionale e internazionale. Ed oggi parliamo di un problema nazionale.
Precisamente siamo nel Sud Italia, a Catania, dove un uomo è stato trovato in possesso, su un territorio di 30mila metri quadrati, di un mattatoio abusivo. Animali tenuti dentro piccoli recenti, in condizioni pessime e, per chiudere in “bellezza”, provenienti da altri allevatori, cioè rubati. Mucche, asini, capre e altri ancora pronti a finire al macello, in modo del tutto illegale.
Non che la macellazione sia una pratica da sposare anche a livello legale, ma purtroppo ancora insiste. Chi, però, ne sfrutta le funzioni a livello illegale deve essere immediatamente punito, per un fattore ambientale, igienico, di salute e del rispetto degli animali stessi. Gli strumenti elettronici per il riconoscimento degli animali sono stati trovati sotto il terreno dove lo stesso uomo depositava “rifiuti speciali” che lo stesso interrava e bruciava in modo criminale, per portare avanti i suoi loschi affari.
Il mattatoio è ora sotto sequestro grazie all’intervento dei carabinieri dei Nas, mentre 60 animali sono stati portati in strutture più sicure e competenti per effettuare tutti i controlli sul loro stato di salute. I Nas, oltre a riprendere il tutto con un video che potete vedere alla fine di questo articolo, hanno rilasciato alcune dichiarazioni: “L’introduzione nella società di carne macellata in clandestinità porta in essere un serio rischio per la salute dell’umanità, perché non vengono controllate a dovere. In più, questo modo di immettere ‘carne clandestina’, potrebbe portare allo svilupparsi di patologie eziologiche, con gli animali sottoposti, in modo abusivo, a trattamenti farmacologici senza il rispetto dei tempi. Per poi giungere sulla tavola dei consumatori. Questo è un fenomeno, più che negativo, che deve essere fermato a tutti i costi”.
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