Ancora una storia di mala gestione, se non criminalità, nel mondo animale: a Catania vengono trovati dei cani denutriti e maltrattati sino allo sfinimento. Interviene la polizia per cercare di portarli in salvo.
Ogni giorno, in Italia, dobbiamo assistere a scene di abbandoni, maltrattamenti e violenza sugli animali. Purtroppo non vorremmo mai raccontarle certe storie, perché vorremmo che non fossero mai assistite. Purtroppo, ahinoi, esistono e devono essere portate alla luce per far sì che sempre più gente sappia cosa succede intoro alla proprio abitazione.
Le storie di maltrattamenti di animali, spesso e volentieri, vengono affiancate da altri crimini, come l’edilizia abusiva o lo smaltimento di rifiuti tossici. A causa tutto ciò è sempre e solo l’essere umano, capace di dare vita a opere grandiose, ma anche di commettere del male irrecuperabile. Male che, purtroppo, molto spesso si riversa anche sui nostri amici a quattro zampe.
Un confronto, se così possiamo chiamarlo, sleale e del tutto criminale. Animali tenuti in gabbia, malnutriti e lasciati al loro pessimo destino, salvo poi sfruttarli per altre losche operazioni. È il caso di oggi, di una parte della città di Catania, in periferia, dove gli agenti di polizia, dopo essersi insospettiti, sono entrati in un luogo dell’orrore, cercando poi di salvare dei poveri cani denutriti e maltrattati.
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Niente tentennamenti o ripensamenti, quando c’è da agire per salvare dei cani in grosso pericolo di vita, si va all’attacco. Ed è un attacco a dei veri professionisti del crimine. Un crimine che sta dilagando, sempre di più, nelle periferie di Catania, soprattutto in quella di Librino.
Nelle ultime ore, durante un controllo che potremmo definire a sorpresa in base alle tempistiche in cui si è svolto, la Polizia Locale è entrata a sorpresa in un luogo ove, un padre e un figlio tenevano, chiusi in gabbia, due cani in uno stato che a definirlo pietoso equivarrebbe fare loro un complimento. Non solo, all’interno del terreno si svolgeva anche un’attività illegale di smaltimento dei rifiuti tossici e materiali pericolosi. Un terreno che veniva occupato, sistematicamente, in maniera abusiva.
Ad essere indagati, in tutto, sono stati tre uomini. Un 62enne per lo smaltimento illegale dei rifiuti tossici, mentre il figlio, di 33 anni, per maltrattamento e detenzione di animali in condizioni non idonee al loro habitat naturale. Una periferia, quella di Librino, lasciata allo sbando e sempre al centro di queste sporche vicende. Come la città di Catania stessa, che in passato ha visto altre storie di cani a fare “da guardia” a dei rifiuti tossici.
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