Vecchi cartelloni pubblicitari sono trasformati in cucce per cani randagi per permettere loro di stare al riparo dalla pioggia e dal sole.
Il randagismo è un problema che affligge molte città del mondo. Secondo le stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), nel mondo ci sono quasi 200 milioni di cani randagi e un numero ancora maggiore di gatti randagi. Non tutti gli animali randagi sono nati tali, molti sono animali domestici che sono stati abbandonati. Ogni città, collaborando con associazioni e rifugi, cerca di mettere in pratica la soluzione migliore per questi quattro zampe.
“Stand for Stray”: l’iniziativa che trasforma cartelli pubblicitari in cucce per cani
Come in qualunque parte del mondo, anche le città della Thailandia combattono con il fenomeno del randagismo, soprattutto la capitale Bangkok. Ogni anno il Paese spende una grande quantità di denaro per la gestione dei cani randagi, dalle vaccinazioni alla gestione sanitaria, alla costruzione dei rifugi.
Tuttavia, a fronte del loro numero crescente di quattro zampe randagi, il sostegno a questi animali rimane insufficiente e il loro impatto diretto e indiretto sulla società continua, anche sull’immagine delle comunità in cui vivono. Enti governativi, privati e gruppi di volontari hanno cercato di adottare una soluzione a questo crescente problema, attraverso programmi di sterilizzazione.
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Ma una volta sterilizzati, i cani vengono comunque restituiti alla comunità dove vivono in condizioni precarie, causando problemi di altro tipo: visivo, ambientale e igienico-sanitario. A fronte di questo è stato creato un ulteriore progetto chiamato “Stand for Strays”, che mira a gestire il problema del randagismo attraverso l’installazione di piccole strutture che fungono da riparo temporaneo contro pioggia e sole.
Queste cucce vengono realizzate utilizzando vecchi cartelloni pubblicitari, fissandole in seguito ad un muro. Dando nuova vita ad un un oggetto in disuso, la comunità ha creato il metodo giusto in grado di aiutare i quattro zampe della zona. Questo riparo, inoltre, permette anche alle organizzazioni di concentrare meglio il loro lavoro di assistenza. Il progetto contribuisce, inoltre, a sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema del randagismo, cercando di cambiare la mentalità dei cittadini, creando cooperazione e riducendo i conflitti, a favore di una migliore qualità della vita per tutta la società.