La burocrazia di certo non rappresenta l’individuo. E’ come se in realtà, ogni singola persona abbia dovuto stipulare una specie di “contratto sociale” con il quale aderire ad un determinato linguaggio formale astratto da ogni forma di vita. Un sistema utile per sbrigare delle pratiche ma che di certo non rappresenta l’identità della persona. In questo intricato sistema che condiziona ogni singolo movimenti della vita di un cittadino, alla prese con le pratiche quotidiane per le quali spesso ricorrere ad un commercialista, c’è chi invece, fortunatamente, ogni tanto cerca di mettere qualche nota di colore, come ad esempio, la serie dolcissima di manifesti funebri dedicati alla perdita del proprio cane che, nel gennaio del 2016, aveva indignato parte dei residenti di Rimini.
Eppure, ci si dimentica quanto gli affetti e i sentimenti siano importanti nella vita delle persone e troppo spesso, la società viene ingabbiata in determinati comportamenti che in realtà sono solo e semplicemente determinati da etichette sociale che limitano la libertà anche d’espressione.
La vita è altrove e ce lo dimostra ancora una volta un fatto delizioso accaduto a Treviso, dove, stando a quanto riporta il quotidiano locale gazzettino.it, una cittadina che ha chiesto di poter aver la foto della carta d’identità con il propri cane.
Un dipendente del comune ha raccontato quanto la richiesta della cittadina sia stata davvero sorprendente: “Lavorare all’anagrafe è fare un sacco di esperienze umane in oltre trent’anni di servizio ne ho visti parecchi di casi singolari”. Casi particolari con richieste che superano di gran lunga la fantasia. Probabilmente, la cittadina sarà stata delusa nello scoprire che la sua richiesta non era fattibile. Di sicuro a condizionare l’eccentrica richiesta potrebbe essere l’influenza e la diffusione degli account social dove le persone sono libere di esprimere la propria personalità. Difficile pensare che sia poi così sbagliato tanto più se, a dire il vero, il ritratto dell’animale potrebbe indurre ad uno scambio di persona o d’identità.
Purtroppo, inutile sottolinearlo, la richiesta della cittadina non è stata accolta ma di sicuro potrebbe rivelarsi un simpatico precedente per cambiare le cose e pensare ad un mondo che sia più vicino all’essere umano e a tutti gli esseri viventi.
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