Il caracat di Milano riconsegnato alla sua padrona: in clinica aveva smesso di mangiare

Il caracat di Milano riconsegnato alla sua padrona: in clinica aveva smesso di mangiare

Il caracat di Milano torna a casa. Finisce con la riconsegna alla proprietaria la storia incredibile della donna bulgara che aveva al guinzaglio una lince. Anelia Kancheva, una 35enne originaria della Bulgaria, è stata intercettata a Milano mentre portava con sé un animale piuttosto inconsueto. Non esattamente una lince, ma un caracat: si tratta di un incrocio tra il caracal, la lince del deserto e il gatto europeo, animale piuttosto pericoloso che, appunto, era costato una denuncia alla Kancheva. All’epoca il Comune di Milano aveva diffuso su Facebook l’immagine della donna e del suo insolito animale domestico, con la seguente didascalia: “Diffondiamo questa foto scattata mercoledì 22 novembre, intorno alle 17, in piazzale Loreto, che ci è pervenuta dal Garante degli Animali del Comune. L’animale al guinzaglio è un Caracal, felino selvatico che vive in Africa e Asia. È pericoloso per l’incolumità di tutti (è vietato dalla legge 150 del ’92). Chiediamo l’aiuto dei cittadini in quanto è necessario comunicare al proprietario di portare l’animale al più vicino comando Carabinieri Forestale, che fornirà le indicazioni su come comportarsi”.

Milano, il caracat torna dalla sua padrona: resta la denuncia a carico della donna bulgara

Dopo che l’animale era stato intercettato e la donna denunciata per il reato di detenzione di animali pericolosi per l’incolumità pubblica, il caracat era stato affidato alla clinica veterinaria San Francesco, ma la cosa aveva provocato “un grave stato di sofferenza nell’animale”, come si legge nel decreto del procuratore aggiunto. Ad un certo punto il caracat aveva anche iniziato una specie di “sciopero della fame”, rifiutando il cibo che gli veniva somministrato in gabbia. Per di più è risultato essere parecchio docile e mansueto, come i veterinari della clinica hanno riportato al giudice. Per questo l’animale è stato riconsegnato alla donna, che ha lasciato intendere di non essere al corrente del divieto di avere un cucciolo simile, visto che in Bulgaria anche il caracal non è fuorilegge: “Ho pagato più di 10mila euro per averlo – aveva detto la donna al ‘Corriere della Sera’ – Io lo tratto bene, al mio paese abbiamo la femmina e le faremo fare i cuccioli”. Alla fine tutto è bene ciò che finisce bene: la padrona e il suo caracat si sono ritrovati, anche se resta ancora in piedi la vicenda giudiziaria a carico della donna.

 

 

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