Il critico dâarte Vittorio Sgarbi non ci sta e allâindomani dallâesposto presentato dallâAssociazione Italiana Difesa Ambiente e Animali (Aidaa) alla Procura di Ferrara contro Sgarbi che usa come epiteto il nome âcapraâ contro i suoi detrattori, il critico dâarte replica con un video pubblicato sul suo profilo Facebook per rispondere agli animalisti.
Il presidente dellâAidaa, Lorenzo Croce aveva spiegato che lâassociazione ha presentato lâesposto âper verificare se lâuso dispregiativo del termine, che lo stesso critico dâarte usa a sproposito, non sia un incitamento al maltrattamento di animaliâ. âLa nostra è una provocazione fatta contro chi delle provocazioni ha fatto un modo di vivereâ, aveva aggiunto Croce.
Ma di certo il critico della provocazione non poteva non replicare e questa volta non le manda a dire. Nel filmato Sgarbi inscena un dialogo con un cane, interrogandosi sul significato del creato e la denominazione âanimaleâ, âuomoâ o âDioâ, arrivando con un gioco di concetti a capovolgere i significati dei termini âcapraâ o âcaneâ, sconfinandoli nel campo semantico del linguaggio comune intesi come âmetaforeâper definire un determinato comportamento negativo. Dalla âcapraâ impiegata per accusare una persona di testardaggine o âidioziaâ, al âsiete dei caniâ con il quale Sgarbi provoca lâAidaa evidenziando il senso prettamente âvolgareâ e istintivo dellâanimale come quando ad esempio viene impiegato il termine di âsciacalloâ per descrivere alcune persone che non hanno pietĂ di alcune situazioni e al contrario profittano di un dramma o di una tragedia per fare affari.
DIBATTITO MEDIATICOâ Al di lĂ del dibattito mediatico, ci chiediamo perchĂŠ creare polemiche sterili mirate al sensazionalismo, laddove câè bisogno di coesione e presa di responsabilitĂ nei riguardi di creature che dipendono dallâuomo e del quale sono anche spesso vittime. Al contrario, avremmo preferito un maggior impegno e piĂš chiarezza nella distinzione tra animali e umani, magari evitando di rilanciare il tema, con giochi di parole, riferendosi nuovamente ad un animale, in questo caso il cane.
La trascrizione del dialogo di Sgarbi:
âCane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio? Se ti chiamo cane, ti puoi offendere, se ti chiamo Dio offendo Dio. Dio ti ha creato quindi potrei dire quella che in televisione appare una bestemmia. Animale, uomo e Dio sono allo stesso livello se accettiamo lâipotesi che non posso dire capra allâuomo, bisogna ammettere che è lecita la bestemmia perchĂŠ paragonare un cane a Dio non è una cosa che può offendere Dio che lo ha creato il cane. Dirò capra quanto voglio con ciò ritenendo di non offendere nĂŠ la capra nĂŠ lâuomo. E che questo non sia inteso come unâoffesa è documentato dal fatto che mentre le capre non mi possono chiedere di essere chiamate uomini, nĂŠ lo vorrebbero, molti uomini mi chiedono si essere chiamati capre. Ma voi siete dei caniâ.
BANALIZZAZIONE- Non vogliamo dare torto al critico dâarte, ma è bene ricordare che lâassuefazione e la banalizzazione porta allâassenza di consapevolezza. In un mondo dâignoranza nel quale non vi è una cultura al rispetto degli animali, possiamo solo affermare che continuare a giocare con alcune terminologie, non aiuta di certo a cambiare il comportamento di determinati individui nei riguardi dei nostri pelosi. Avremmo pertanto preferito unâode al cane magari nel senso in cui lâimmagine del âcaneâ viene interpretata dallo stesso poeta irriverente Trilussa che, in dialetto romanesco, mette in risalto lâaffetto che si crea tra un uomo e il suo cane.
Che cane buffo! E dove lâhai trovato?
Er vecchio me rispose: âĂ brutto assai
ma nun me lassa mai, sâè affezzionatoâ.
Lâunica compagnia che mâè rimasta
fra tanti amichi è âsto lupetto nero:
nun è de razza è vero, ma mâè fedele e basta.
Io nun faccio questione de colore:
lâazzioni bone e belle vengheno su dar core,
sotto qualunque pelle. (Trilussa)
VIDEO DI SGARBI pubblicato sul suo profilo Facebook:
Cane! Ti dirò caneâŚCane! Ti dirò cane o dovrò chiamarti Dio?âLâAidaa ha presentato un esposto alla Procura di Ferrara contro il critico dâarte che usa come epiteto il nome dellâerbivoro contro i suoi detrattoriâEcco la risposta.
Posted by Vittorio Sgarbi on LunedĂŹ 4 gennaio 2016
L'incredibile viaggio per la sopravvivenza di quindici nandĂš di Darwin che dall'Argentina hanno raggiunto ilâŚ
Come la pipĂŹ di balena fertilizza gli oceani: un concime naturale che nutre e sostieneâŚ
Non tutti gli animali possono essere considerati d'affezione, almeno a norma di legge. Ă legaleâŚ