Rischia grosso il titolare di un canile di Ancona, il quale approfittava dei fondi comunali per soddisfare i suoi scopi personali anziché i bisogni degli animali ospitati nella struttura. L’uomo incassava i soldi dando di nascosto in adozione a privati i cani, mentre per i quattro zampe meno fortunati il soggiorno in canile era diventato un incubo. Gli agenti del Corpo Forestale di Senigallia hanno infatti riscontrato che più che in un canile, gli animali si trovavano in un lager, non curati e malnutriti come erano. E soprattutto i giorni festivi erano i più duri da sopportare per loro, data la totale mancanza di cibo. Le forze dell’ordine hanno anche ritrovato i corpi di due poveri cani, morti per gli stenti. Intanto l’uomo si era messo in tasca 35.000 euro da quattro ignari Comuni limitrofi (Roseto degli Abruzzi con ben trentamila euro, il restante percepito da Ascoli Piceno, Cerreto d’Esi e Senigallia), denaro destinato alla lotta al fenomeno del randagismo. Adesso rischia cinque anni di reclusione per maltrattamento d’animali, truffa ed abuso di professione. A luglio una situazione simile era stata scoperta a Reggio Calabria.
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