Sequestro di decine di cani a Verona: tutti questi quattro zampe vivevano in condizioni precarie all’interno di un canile dell’orrore.
Non era un canile a norma ma il giardino privato di un’abitazione. È questa la prima avvisaglia negativa con cui il nucleo operativo delle Guardie Zoofile di Oipa Verona si è interfacciato al suo arrivo presso il luogo della segnalazione nel veronese. Il canile in questione, definito – non a caso, dai presenti – come il canile “degli orrori”, ospitava decine di quattro zampe che vivevano al suo interno senza acqua e in condizioni di determinante privazione.
Il sequestro di decine di cani a Verona, vivevano nell’orrore: le condizioni indicibili nel canile
Per fortuna ciascuno degli animali, abituatotosi da tempo a vivere in condizioni precarie, è stato infine tratto in salvo dagli operatori. I 40 cani presenti nella struttura sono stati posti sotto sequesto.
Il report dell’intervento delle Guardie Zoofile Oipa Verona e dell’Ussl 9 di Verona è stato condiviso su Facebook il 3 dicembre scorso. Dal resoconto dell’intera operazione si evince come i cani fossero, quasi tutti, rinchiusi in piccole gabbie e immersi in un’atmosfera nauseabonda.
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Costretti a seguire regimi alimentari altamente discutibili, i 40 cani presenti nel canile degli orrori – tra cui principalmente Pit bull e cuccioli di razza mista – erano anche abituati a vivere nel completo mancato rispetto delle norme igenico sanitarie di base. Per questo motivo, infatti, erano anche esposti al costante rischio di contrarre infezioni e malattie di qualsiasi tipo.
Oipa, il salvataggio dei 40 cani sequestrati a Verona
Mentre la Procura di Verona esamina i report stilati dalle forze dell’ordine, e spartisce le responsabilità dell’intera vicenda, si resta in attesa che i cani posti sotto sequesto vengano definitivamente ritenuti fuori pericolo e idonei all’adozione. Soltanto il giudice potrà stabilire quale sarà il futuro per i cuccioli tratti in salvo dal cortile nel veronese e la pena da scontare per i responsabili dell’illecita attività. La scoperta della casa degli orrori sarebbe stata immediatamente successiva all’iniziale percuisizione delle forse dell’ordine di un furgone che trasportava, nelle zone limitrofe, un cane da caccia in evidenti condizioni di precarietà.
Per scoprire l’origine della mancata cura dell’animale gli agenti sarebbero riusciti, dopo alcuni sospetti, ad affacciarsi all’interno dell’abitazione dell’uomo responsabile del veicolo in stato di fermo e a salvare i quattro zampe rinchiusi nel cortile dello stabile.