Cani randagi, è strage in Russia in vista dei Mondiali

Cani randagi, è strage in Russia in vista dei Mondiali

Questa estate si giocheranno in Russia i Mondiali di calcio, e per l’occasione tante sono le cose collaterali che preoccupano. Nelle città che ospiteranno la coppa del mondo è già partita l’operazione ‘eliminazione cani randagi’. Il tutto per dare una parvenza di perfezione. A parlare della cosa in Italia è l’Enpa, la quale riporta fonti di stampa russe. Esattamente come avvenuto in Ucraina per i campionati Europei del 2012, anche in Russia si sta dando il là alla soppressione indiscriminata di animali. Ed oggi come allora le vittime potrebbero essere migliaia. Carla Rocchi, presidente dell’Ente Nazionale Protezione Animali, ha deciso di chiedere spiegazioni a Sergey Razov, ambasciatore russo in Italia. A Razov sono state espresse le estreme preoccupazioni da parte dell’Enpa, che ha interrogato il diplomatico in relazione alle politiche di supporto e sostegno ai cani randagi in Russia. L’Enpa però ha scelto di contattare direttamente anche la Fifa, il massimo organismo calcistico al mondo. Che ovviamente sarà un soggetto che rivestirà un ruolo di primo piano ai Mondiali 2018.

Cani randagi, è strage in Russia in vista dei Mondiali

Alla Federazione calcistica globale viene chiesto nella fattispecie di condurre delle opportune verifiche su quanto sta succedendo a Mosca e dintorni ai cani randagi. “Non si può tollerare che per uno sport migliaia di esseri innocenti debbano essere eliminati. È un tributo di sangue che bisogna evitare. Se questo massacro dovesse essere confermato, per la Fifa sarebbe una cosa gravissima ed in grado di lederne la reputazione. Tifosi e spettatori non possono e non devono accettare tutto questo”, afferma Carla Rocchi.

Una polemica simile aveva investito la Fifa ed il governo del Brasile anche in occasione dei precedenti Mondiali del 2014. Quella edizione fu travolta da scandali in serie, legati a svariati episodi di corruzione e di spreco di denaro pubblico. Ma non mancò anche una rovente discussione in merito al trattamento riservato agli animali che vivevano in strada. Purtroppo per dare una parvenza di perfezione, i randagi sono i primi a pagare un duro prezzo. A proposito di randagismo, ad Agrigento c’è una ordinanza comunale che vieta a chiunque, privati cittadini e volontari di associazioni animaliste, di prestare aiuto agli animali in strada.

A.P.

 

 

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