Cani randagi non addestrati capiscono i comandi dell’uomo
Un studio pubblicato sulla rivista “Frontiers in Psychology” ha portato alla luce nuovi e interessanti elementi sul regno canino. E’ stato infatti dimostrato che anche i cani randagi che non sono mai stati addestrati e non hanno avuto contatto con l’uomo rispondono ai comandi nell’80% dei casi.
Lo studio condotto da un gruppo di ricercatori dell’Istituto indiano di educazione e ricerca scientifica di Calcutta, in India, ha evidenziato che i risultati potrebbe contribuire a ridurre anche gli attacchi di cani randagi alle persone.
Si contano ben 300 milioni di cani randagi in tutto il mondo, tra i quali 30 milioni in India.
Con un alto tasso di randagismo, sono frequenti le aggressioni di cani randagi che formano interi branchi nelle città a anche la diffusione di malattie e virus. Sono stati registrati anche casi drammatici che hanno colpito soprattutto i bambini, rimasti vittime delle aggressioni in alcuni casi letali. Circa 20mila persone, secondo l’Organizzazione mondiale della Sanità- OMS, sono vittime ogni anno di aggressioni e di virus fatali.
Secondo i ricercatori, essendo il cane una specie addomesticata da oltre 10-15mila anni, il sistema di comunicazione con l’uomo potrebbe essere ormai ereditario.
Nell’arco dell’addomesticamento, i cani hanno imparato a capire il comportamento dell’uomo, i suoi gesti, stati d’animo, rendendo la specie ricettiva ai comandi.
Il principale autore dello studio Anindita Bhadra ha spiegato che la ricerca ha preso in esame 160 cani randagi di diverse città indiane. I cani sono stati sottoposti a diversi test tra i quali: due ciotole sono posizionate coperte in un’area vicino ai cani. Un ricercatore ha indicato ripetutamente una ciotola specifica.
E’ stato osservato se i cani si avvicinavano alla ciotola indicata e il comportamento e stato emotivo del cane durante il test.
Nel 50% dei casi, nessun cane si è avvicinato alla ciotola. In tal caso, i cani mostravano uno stato di ansia che potrebbe ricondurre a maltrattamenti subiti.
Al contrario, i randagi che si sono avvicinati sembravano più socievoli e meno ansiosi. L’80% dei cani si è diretto verso la ciotola indicata.
Per i ricercatori, questo conferma che i cani riescono a decifrare i gesti umani.
“E’ abbastanza sorprendente che i cani seguano un gesto astratto come un dito che indica un oggetto per qualche istante. Ciò significa che hanno osservato da vicino l’essere umano incontrato per la prima volta, e usato la loro comprensione dell’uomo per prendere una decisione. Ciò dimostra la loro intelligenza e adattabilità”. Ha dichiarato l’autore dello studio.
Bhadra ha spiegato che in altri studi erano state poste delle ciotole con del cibo in prossimità dei randagi. In quel caso, i cani sono stati in grado di “giudicare l’intenzione dell’uomo e di prendere una decisione”, in base al fatto se quello che era stato indicato dall’uomo fosse o no gratificante per loro.
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C.D.
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