Casi di abusi scoperti dai carabinieri: molti cani venivano maltrattati e costretti a vivere al limite tra sporcizia e orrore.
Si è appena conclusa l’ispezione dei N.A.S. in 876 canili e gattili sul territorio. Le indagini e i numerosi sopralluoghi hanno lasciato emergere il lato oscuro e fallace di molte delle strutture perquisite e dei loro rispettivi addetti alla supervisione. Come si evince dal report, condiviso dall’Arma dei Carabinieri lo scorso 25 gennaio, l’obiettivo della missione sarebbe stato quello di verificare il benessere degli animali.
Cani maltrattati e costretti nella sporcizia: carabinieri scoprono l’orrore
Al momento risultano essere 29 in tutto le persone sanzionate dalle autorità competenti per aver commesso violazioni penali nei confronti dei cani e gatti reclusi in strutture non consone alle loro esigenze e rivelatesi mal gestite. Nel frattempo il numero salirebbe, invece, a 230 per quel che riguarda gli illeciti amministrativi.
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Tali informazioni sono state riportate due settimane fa sul profilo Twitter ufficiale dell’Arma, a cui sono seguite le immagini di un filmato particolarmente eloquente che mira a descrivere quali fossero le situazioni vigenti nelle strutture dapprima menzionate.
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Gli animali vittime di incuria e maltrattamenti sarebbero ben 871, per un totale di ventisei strutture poste sotto immediato sequestro dai Carabinieri. Oltre a condizioni liminali di sporcizia e sovraffollamento, tra cui lo smaltimento irregolare di carcasse, è stata appurata, talvolta, anche la mancanza di previe documentazioni sugli animali accolti nelle fatiscenti strutture.
Omessa registrazione dei cani, carenze igieniche, taglio di coda e orecchie. #Carabinieri #NAS ispezionano 876 canili per verificare lo stato di benessere degli animali. 29 persone sanzionate per violazioni penali, 230 per illeciti amministrativi ➡️https://t.co/ODH7q7VYta pic.twitter.com/i82IIVpUfv
— Arma dei Carabinieri (@_Carabinieri_) January 25, 2023
A non lasciare ulteriori dubbi sulle intenzioni dei responsabili e degli addetti ai lavori nei rifugi coinvolti nei soprusi sarebbe stata una conclusiva scoperta sugli inquietanti casi di operazioni chirurgiche a mero scopo estetico. Alcuni degli esemplari, infatti, erano stati sottoposti a mutilazioni di orecchie e altre parti del corpo senza che ne avessero alcun bisogno.
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Infine, allo sguardo scrupoloso degli agenti cimentatisi nei controlli a tappeto, rivelatesi oltremodo necessari, non sarebbe sfuggito neppure il traffico illecito di animali svelato dai N.A.S. dopo l’emergere dei primi dubbi sull’assenza dei documenti relativi al passato e ai certificati degli esemplari.
Antonio Pinto