In strutture come le case circondariali dove la liberà è limitata per anni a persone che nell’arco della propria vita hanno commesso errori un cucciolo può fare la differenza.

Nelle carceri c’è un esperimento infatti che sta prendendo piede ovvero quello di affidare l’addestramento di cani guida da parte di detenuti.
Questo non è pero solo un esperimento sociale, sembra infatti che queste relazioni generino non solo emozioni complesse ma anche un apprendimento reciproca e soprattutto la possibilità per i detenuti di ricostruire la propria identità separandosi dai crimini commessi.
Le carceri sono luoghi associati ad una punizione e la possibilità che possano diventare anche un luogo di crescita personale potrebbe essere sorprendente. I detenuti si riscoprono capaci di cura disciplina e dedizione verso un essere vivente che dipenderà da loro.
L’impatto sociale oltre la detenzione

La relazione che si instaura tra il detenuto e l’animale nel contesto carcerario porta le persone che si trovano in questo contesto a dover cambiare radicalmente, educare un cane per far si che diventi un cane guida significa dover essere empatici ogni giorno avere pazienza e soprattutto essere presenti
Quello che viene richiesto ai detenuti è praticamente insegnare la calma, la costanza e la fiducia al cane e questo significa dover intraprendere un percorso interiore
I vantaggi di questo esperimento non sarebbero sorprendenti solo per gli animali che effettivamente apprendono dai detenuti ma sembra anche che nelle carceri nella quale è stato provato l’esperimento la presenza degli animali abbia fatto si che episodi di aggressività tra i partecipanti diminuissero in modo esponenziale la salute mentale dei detenuti sarebbe persino migliorata
La cura costante di un animale introduce un ritmo nuovo, fatto di senso di responsabilità obiettivi, e soprattutto di relazioni genuine, basate sull’affidamento reciproco.
Il percorso educativo intrapreso dal detenuto e dal cane termina con la “consegna” del cane guida a una persona con disabilità e questo segna non solo la conclusione di un processo, ma anche la nascita di una nuova relazione sociale.
I dati suggeriscono che i cani formati nei programmi penitenziari presentano un tasso di riuscita persino superiore rispetto a quelli addestrati in contesti tradizionali. La quantità di tempo dedicato quotidianamente e l’ambiente di ristretto reciproco sembrano favorire l’attenzione ai dettagli e in altri contesti questo spesso non accade.