Arriva un nuovo divieto che riguarda cani e gatti randagi: previste multe per chi li sfama in strada ma parte subito la contestazione.
La segnalazione di OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) ha voluto sensibilizzare l’opinione pubblica su alcuni provvedimenti, resi pubblici in questi ultimi giorni dell’estate 2023, per quel che riguarda cani e gatti randagi. I cambiamenti sul comportamento da tenere in caso di un incontro casuale con un animale randagio in strada sono stati avanzati dalla Regione Sicilia. E, in particolare, dalla località di Castelbuono, in provincia di Palermo.
L’ordinanza in questione ha visto immediatamente l’attenzione di OIPA per procedere – quanto prima – al suo definitivo annullamento, in quanto definita piuttosto discutibile dal punto di vista etico. Oltre ai cani e ai gatti randagi rientrerebbero anche i volatili e ciascuno di questi esemplari – se tale ordinanza non venisse revocata – potrebbe rappresentare un vero e proprio pericolo per la tutela del benessere degli animali che vivono senza una fissa dimora.
Come dire no a un cane randagio che ti segue per strada? Vorrebbe insegnarlo la nuova ordinanza che, in diretta da Castelbuono, vieta di dare da mangiare a cani, gatti e volatili che si trovano all’interno di aree pubbliche. La pena prevista per i trasgressori sarebbe quella di rispondere ad un’ammenda pecuniaria che potrebbe variare dai 25 ai 500 euro. Per fortuna, però, non essendo la prima volta che un simile provvedimento venga preso in considerazione, non sarebbe neppure il primo caso in cui tale provvedimento venga annullato poco dopo la sua pubblica approvazione.
Anche i piccoli gesti per gli esemplari randagi potrebbero essere messi al bando definitivamente. Per tal ragione OIPA ha deciso di esprimersi e prendere una netta posizione sulla quesitone per evitare che questa proposta – insensibile rispetto ai bisogni degli animali randagi – divenga la norma. OIPA ha già fatto ricorso in passato a simili ordinanze, basti pensare a una simile iniziativa – in provincia di Foggia – approvata e poi annullata alla fine degli anni Novanta.
OIPA sembra – ad oggi – intenzionata a continuare a battersi per salvaguardare il benessere degli animali e fare, dunque, ricorso al Tar qualora quest’ultima si dimostrasse una necessità. Nel frattempo – se l’ordinanza sarebbe stata il frutto di una preoccupazione sul decoro della città, l’invito si spinge al compromesso.
Per rispettare il decoro della località siciliana basterebbe prendere in considerazione l’idea di creare degli appositi punti in cui poter somministrare il cibo destinato agli animali randagi, così da non creare condizioni igienico-sanitarie di scarso valore e permettere anche ai cani e ai gatti randagi di poter continuare a beneficiare del volontario sostegno degli abitanti del posto. Un mirato controllo anche sull’abbandono dei rifiuti contribuirebbe a dare credibilità a tale iniziativa, sminuendo i provvedimenti finora avanzati dalla Regione, i quali si presentano – secondo OIPA – in evidente conflitto anche con più leggi della Regione e con l’art. 9 della Costituzione.
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