L’esercito dirama appello per l’adozione di cani militari in pensione
L’esercito ha lanciato l’appello per le adozioni di cani che hanno servito all’interno delle forze armate e per i quali è giunto il momento di andare in pensione. Esemplari che hanno raggiunto il limite di età e per i quali è finalmente arrivato il momento di godersi la vita in famiglia.
In totale otto cani di razza pastore tedesco o pastore belga, che erano specializzati nella ricerca di esplosivo, armi o munizioni. Tutti gli esemplari sono nati nel 2009 e non sono più idonei per l’impiego militare. Collocati presso il Centro militare veterinario a Grosseto è possibile presentare una richiesta per la loro adozione.
Per anni sono stati accuditi dai soldati e hanno svolto attività operativa con il loro conducente anche in molte missioni all’estero con l’esercito italiano. Cani addestrati per la protezione dei contingenti militari da possibili minacce o elementi ostili. Hanno contribuito in operazione di sequestro e bonifiche delle aree di conflitto. Cani coraggiosi che hanno creato un legame molto forte con il loro conducente e che si sono sacrificati.
La pensione non significa che non possono più dedicare il loro affetto. Al contrario, come specifica lo stesso esercito: “La pensione rappresenta, però, solo un passaggio di consegne, perché i nostri colleghi “a quattro zampe” possono ancora arricchire, con il loro affetto e la voglia di giocare, chiunque sia in grado di poterli accogliere e condividere insieme con loro affetti ed emozioni”.
Sul sito è possibile consultare le schede di otto esemplari tra i quali Alba, Ben Ten, Igor, Iole, Jagus, Ossi, Vlasco e Xina. Nel profilo di ciascun animale viene specificato il motivo della cessione in una dicitura militare per cui i cani sono “riformati”. Mentre viene inoltre sottolineato nel profilo caratteriale che non risulta evidenza aggressività nei confronti di esseri umani o altre specie.
Tra questi, Xina è l’unica più anziana. Nata nel 2007, è un bellissimo esemplare di pastore tedesco ormai di 12 anni affetta da alcune patologie per cui necessita cure e controlli periodici.
Scorrendo questi profili, è impossibile non innamorarsi e non desiderare di dedicare a questi cani una serena e meritata pensione.
E’ dunque possibile presentare una richiesta di adozione per questi esemplari, collegandosi al sito dell’esercito e cliccando il link dove poter adottare questi cani dell’esercito.
Il cane è considerato il migliore amico dell’uomo e si è sempre distinto al nostro fianco in numerose utilità e attività. Questo suo ruolo continua a rinnovarsi e anche nell’era tecnologica e dell’Intelligenza artificiale, non potrà mai essere sostituito. Non solo cani custodi del gregge o da difesa o cani militari al fianco delle forze dell’ordine. L’olfatto dei nostri compagni a 4zampe è fondamentale per una diagnostica precoce di alcune patologie come diabete, epilessia o tumori. Con l’emergenza da coronavirus, i cani sono ora anche addestrati per individuare il virus e in molti paesi sono stati avviati i progetti per formare questi cani che potranno poi essere impiegati in alcuni luoghi strategici quali gli aeroporti per individuare persone contagiate e in questo modo contenere il rischio della diffusione.
Creature straordinarie che hanno sempre dimostrato di essere insostituibili. Dai cani da soccorso come gli esemplari da ricerca molecolare, ai cani da valanga o da salvataggio in acqua fino ai cani impiegati nelle forze dell’ordine. Cani poliziotto, antiesplosivo, per l’ordine pubblico, per l’antidroga o da ricerca e soccorso pubblico. Negli ultimi anni il loro ruolo è stato al centro di numerosi casi anche internazionale. Esemplari che sono diventati dei veri e propri eroi per la loro devozione.
Tra questi viene ricordato Diesel, il cane morto in Francia in un’operazione anti terrorismo, all’indomani dell’attento a Charli Hebdo.
Diesel morì nel dicembre del 2015. Nella primavera del 2016, sarebbe dovuto andare in pensione.
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