I cani non possono bere alle fontane: arriva il divieto del Comune

I cani non possono bere alle fontane: arriva il divieto del Comune

Comune ordina divieto di far bere i cani alle fontane

cane fontana
Cane beve alla fontana

Proprio in una stagione in cui gli animali hanno maggiormente bisogno di idratarsi arriva un divieto alquanto sconcertante nel Comune di Orta di Atella – in provincia di Caserta.

A segnalare il caso, la Lega Nazionale Difesa del Cane- LNDC definendo l’ordinanza del sindaco “un divieto insensato sia dal punto di vista igienico sia da quello del decoro pubblico”.

LNDC denuncia infatti che tale divieto “mette a rischio il benessere degli animali e complica inutilmente la vita dei loro proprietari”.

Secondo quanto riferito il Sindaco ha emesso l’ordinanza “a tutela del decoro pubblico che obbliga i proprietari di cani a raccogliere gli escrementi e vieta di utilizzare le fontanelle per far abbeverare i loro animali”.

Il provvedimento, scrive in un comunicato LNDC, “ha giustamente sollevato moltissime critiche”.

Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection rende noto di aver “scritto personalmente al Sindaco per fargli presente che tale divieto è assolutamente inaccettabile. “Se l’obbligo di raccolta delle deiezioni da parte dei proprietari è sicuramente giusto e condivisibile, il divieto di usare le fontanelle per fare bere i cani è incivile e completamente insensato da un punto di vista di igiene e decoro pubblico. In un territorio come quello campano, ad altissimo tasso di abbandoni e randagismo, bisognerebbe fare delle politiche che premiano le persone che scelgono di prendere e tenere con sé un animale, anziché rendergli la vita difficile con divieti assurdi come questo.”

La Rosati ha poi rivolto una critica ai proprietari dei cani incivili che a causa loro, ancora oggi, “hanno bisogno di un obbligo di legge e dello spauracchio di una multa per raccogliere gli escrementi dei propri cani. Rimuovere le deiezioni è un gesto di civiltà ed educazione da cui non possiamo prescindere se, giustamente, vogliamo che i nostri amici a 4 zampe ci seguano ovunque e siano ben accetti”.

Un’ordinanza che non ha senso come molte altre ordinanze con le quali sempre più comuni restringono le libertà dei proprietari dei cani. Divieti che ricadono come sempre sugli animali. Sarebbe invece giusto da parte delle amministrazioni, provvedere in alcune stagioni a disporre ciotole con acqua da mettere a disposizione degli animali che soffrono il caldo, rischiando colpi di calore e disidratazione. Esempio che contribuirebbero a sensibilizzare la popolazione anziché fomentare la discriminazione nei riguardi degli animali. Purtroppo, il buon senso civile sembra ormai fantascienza.

L’associazione Ariel, la speranza di chi non ha voce, ha subito commentato la notizia, annunciando d’interessarsi al caso. “Cerchiamo di capire se vi sono degli elementi per denunciare la situazione alla Regione. Ci sono norme che tutelano i cani e potrebbe trattarsi di omesso soccorso. Ricordiamo inoltre che il Comune è responsabile degli animali presenti sul territorio”, ha commentato la presidente dell’Associazione.

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C.D.

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