Violenza a Gallipoli contro di cani randagi
Ancora randagi vittime di violenza. Questa volta, il caso è stato registrato a Gallipoli in Puglia dove sono stati ritrovati due cani, noti a tutti nel paese, feriti a bastonate, l’uno a distanza di pochi giorni dall’altro.
A presentare una denuncia, in prima linea il Sindaco Stefano Minerva, determinato a rendere giustizia ai due cani.
“Quanto ho sottoscritto oggi non fa altro che porsi nel solco già tracciato da quest’Amministrazione comunale, finalizzato a tutelare e a difendere i nostri amici a quattro zampe. Prova ne sia il regolamento, approvato negli anni scorsi, sulla tutela e sul benessere degli animali e quello che approveremo nella prossima seduta di Consiglio, vale a dire l’atto ufficiale con cui si favoriscono le adozioni dei randagi con incentivi economici.” HA dichiarato il primo cittadino.
Secondo quanto viene ricostruito da Eva Cataldi, volontaria dell’associazione Argo “il primo intervento per Maika è stato fatto dalla Asl tramite segnalazione di alcune volontarie che non appartengono a nessuna associazione, che hanno allertato le autorità competenti. La segnalazione per il secondo cane, conosciuto come Moro, è partita invece dalla nostra associazione Argo, che gestisce pure il canile comunale, insieme ad un residente e un volontario della zona”.
I due esemplari sono stati portati entrambi dal Veterinario locale Matteo Vincenti che ha accertato le lesioni, evidenziando che non erano state provocate da incidenti ma bensì dalla violenza di alcune persone.
Maika ha ricevuto una bastonata spina dorsale e forse non potrà più tornare a camminare. Il secondo cane, Moro ha invece avuto uno spostamento della macella e ha perso anche alcuni denti.
“Entrambi non riportano i classici segni di incidente e questo ci fa pensare che i danni siano stati procurati da qualcuno”, ha dichiarato la Cataldio.
Una situazione raccapricciante di violenza ed emarginazione. Infatti, secondo le indiscrezioni, rivelata dal veterinario che sta seguendo i cani, “alcune prostitute della zona dove vivevano i cani hanno più volte minacciato le volontarie dal desistere nel portare da mangiare ai cani e nell’occuparsi di loro, in quanto le bestiole infastidivano i lori clienti”.
Non a caso, molte volte, sparivano le ciotole e le cucce dei cani.
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C.D.
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