La Forestale di Urbino ha condotto una maxi indagine che ha permesso di scovare un enorme giro clandestino di combattimenti tra cani e e cinghiali. Sono dieci le persone rinviate a giudizio dalla Procura di Urbino per delitti di combattimento, uccisione e maltrattamento di animali. Tra loro figurano allevatori di cinghiali e proprietari di cani di razza Dogo Argentino, alcuni registravano perfino i combattimenti sul cellulare. L’indagine è durata ben due anni e l’operazione ha portato inizialmente delle perquisizioni a carico di alcuni allevato ripresi mentre addestravano cani ad attaccare una femmina di cinghiale all’interno di un’azienda agricola. Nel video sono stati identificati tre allevatori di Dogo Argentino dalla Forestale mentre incitavano i propri cani ad attaccare la preda sfinita e sanguinante. Cellulari e computer sono stati posti sotto sequestro, così come ogni supporto digitale utilizzato per le riprese delle violente scene. E’ stata poi certificata la morte di un cane durante un combattimento con un cinghiale e quattro episodi di prestazioni veterinarie fornite a due allevatori per ferite riconducibili a combattimenti. Ora i responsabili di tutto questo rischiano pene molto pesanti, come previsto dal Codice Penale “Delitti contro il sentimento degli animali”, con multe fino a 160mila euro e reclusione da uno a tre anni. Il Dogo Argentino è un animale da sempre associato a ruoli di caccia, soprattutto di cinghiali e puma, ma il fenomeno è molto più ampio di quanto si possa pensare e ad essere coinvolti in lotte clandestine sono anche atri animali, come dimostrano le numerose indagini della Forestale. Esistono casi, che non vengono quasi mai citati, di combattimenti tra cani e orsi o ancora tra lupi e volpi. Ci auguriamo che la Forestale continui a svolgere in questo senso il suo importante lavoro, in modo che questi fenomeni possano, se non cessare del tutto, quantomeno placarsi.