Questi cani, sin dalla tenera età, sono addestrati per porre rimedio ad un problema molto serio per gli animali: il bracconaggio
La caccia è regolamentata da delle precise e severe regole, tra le quali il divieto assoluto di cacciare, catturare e ferire soprattutto gli animali che fanno parte di quella categoria di specie protette.
Venire meno a queste regole porta al bracconaggio, ovvero cacciare in aree o in tempi di divieto, dare la caccia a specie protette, utilizzare mezzi vietati o in modalità non consone, catturare animali appartenenti a specie protette.
Purtroppo questa piaga è ancora troppo diffusa, e sono molte le autorità con associazioni che cercano di fermare tutte le barbarie che questi animali sono costretti a subire. Un animale vittima purtroppo di questa atrocità, è il rinoceronte.
Elevato il numero di questi animali che negli ultimi anni hanno perso la vita a causa di uomini senza cuore che li uccidono senza pietà. Così il Southern African Wildlife College ha portato avanti un progetto per trovare finalmente una soluzione a questi atti orribili.
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Non c’è modo migliore di far capire quanto sia una piaga nel nostro mondo il bracconaggio se non attraverso i numeri. Nel 1970 erano circa 160mila i rinoceronti presenti in Africa, numero ridotto a 10mila negli ulti anni.
Il calo è dovuto all’uomo che li caccia e uccide, inizialmente solamente per il semplice gusto di farlo all’interno dei safari, ad oggi per meri motivi economici. Il corno del rinoceronte è molto pregiato, utilizzato soprattutto in Cina per ricette di medicina con effetti afrodisiaci, o per impugnature dei pugnali di alto valore per mano degli arabi.
Questi animali, invece di utilizzare come strategia di difesa il fuggire più lontano possibile, scelgono quella di caricare contro l’uomo per attaccarlo e lottare per la propria sopravvivenza. Purtroppo però, poche sono le loro probabilità, contro le armi sempre più precisi e mortali che sono in possesso dei bracconieri.
In Africa vive circa l’80% dei rinoceronti che abitano il nostro pianeta, e per poterli proteggere si studia in continuazione un valido modo per poterli mettere in salvo. Il Southern African Wildlife College, che si trova all’interno della più grande riserva naturale del Sudafrica ovvero il parco nazionale Kruger, ha dato vita ad un progetto che ormai porta avanti dal 2018, ovvero l’addestramento di unità cinofile per combattere il bracconaggio.
I cani che vengono addestrati sono di varie razze, dai segugio ai beagle, e presi sin dalla tenera età gli viene insegnato l’inseguimento, il pattugliamento, l’incursione, il rilevamento, e in particolar modo a rintracciare e accudire i cuccioli di rinoceronte ormai rimasti senza genitori.
Anche in questo caso i numeri parlano chiaro, i salvataggi sono aumentati del 68% rispetto al 5% delle zone nel quale i cani non sono impiegati. Le loro capacità sono fondamentali riuscendo a raggiungere velocità con le quali l’essere umano non può competere.
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F.D.M
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