Una cinquantina di cani, e altri esemplari, sono stati ritrovati in condizioni di terrificante incuria: per gli abusi accusata una donna.
Sono oltre cinquanta i cani che, aggiunti a altre specie ritrovate nella struttura, sarebbero stati sottoposti a abusi di ogni genere. Gli esemplari vivevano reclusi, per volontà di una donna di mezza età, in una proprietà privata. Nella fittizia “casa di accoglienza” è stata verificata dalle autorità incaricate, in questi giorni, l’assenza di cibo, acqua e adeguate condizioni igienico-sanitarie a sufficienza per poter garantire la sopravvivenza degli esemplari ivi presenti.
Le raccapriccianti immagini sono state condivise da “WNYT”. I filmati si pongono l’obiettivo, attraverso le indagini attualmente in corso, di ricostruire quanto di indicibile i pelosetti avrebbero dovuto sopportare durante la loro permanenza nella struttura di proprietà della cinquantacinquenne – ora sotto accusa – Sue Kelly.
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L’inquietante scoperta è avventura nella contea statunitense di Fulton, in Georgia. Lo smascheramento delle intenzioni della donna accusata di crudeltà, nei confronti dei sofferenti esemplari, sarebbe avvenuto a seguito di una mancata promessa di future adozioni legata ai quattro zampe reclusi nella sua fatiscente abitazione.
Gli esemplari sono stati sequestrati verso la fine dell’estate dalle autorità cinofile. Per poi essere accolti in più adeguate strutture con il fine di garantire il recupero delle loro condizioni dimostratesi al limite della sopportabilità.
Pare, inoltre, che già undici anni fa un episodio simile si fosse verificato nella stessa località. Oltre 300, in quell’occasione, sarebbero stati gli animali costretti a vivere un incubo di tal genere all’interno della medesima struttura.
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Secondo l’opinione dell’avvocato della SPCA (Society for the Prevention of Cruelty of Animals), impegnatasi a risolvere nell’immediato l’inchiesta, si starebbe attualmente provvedendo a convincere l’imputata a pagare i danni provocati agli esemplari reclusi attraverso ciascuna delle cure veterinarie e delle attenzioni di cui quest’ultimi dimostreranno di aver bisogno. La pena della donna però, vista la gravità delle condizioni dei quattro zampe e la recidiva, potrebbe rivelarsi nelle prossime ore come ancor più pesante.
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