Il cane Zorro, dal 2020 ha iniziato una nuova vita: prima veniva punto per la sua “troppa” voglia di vivere e la sua vivacità. Di lui si è occupata la LAV, che rilancia la sua storia per porre l’attenzione su uno scottante argomento.
Alcune storie, di vita quotidiana, sono un esempio per tutti noi. O meglio: cercano di essere da esempio, poi sta a noi trarre le giuste considerazioni e custodirle come fosse un tesoretto nascosto. Storie che nascono in una maniera e, poi, finiscono in un’altra, molto più bella e armoniosa. Un po’ come la storia del cane Zorro. Per parlare di lui bisogna risalire al 2020, un anno che abbiamo conosciuto come catastrofico sotto il punto di vista pandemico. Per fortuna ci sono storie come quella di questo cane. Una vita all’insegna della rinascita, dopo aver abbandonato un ambiento tossico e malsano.
Il cane Zorro era “troppo vivace”: per questo motivo veniva maltrattato, ora ha una nuova vita
Come detto poc’anzi, alcune storie non devono essere raccontate solo perché sono accadute. Molte di loro fungono da esempio, o almeno ci provano. Storie abbracciate da intere comunità o associazioni, che vogliono fungere da megafono e aprire i cuori delle persone, oltre che toccare la sensibilità.
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Com’è successo con il cane Zorro. Un nostro amico a quattro zampe che, in passato, aveva la colpa di amare “troppo” la vita e di essere vivace nei confronti della vita stessa. Una motivazione assurda, senza senso, che forse non si dovrebbe chiamare nemmeno ragione, ma modo di pensare fuori da ogni schema umano e animale che abbracci la sensibilità.
Zorro, per i motivi appena elencati, veniva picchiato e punito dal suo ex proprietario, che di umano non aveva neanche una ciocca di capelli. I volontari della LAV di Firenze lo hanno sottratto a queste nefandezze e aggressività e hanno cercato di riportarlo a una vita più normale, o se volete, serena.
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A oggi, Zorro vive assieme a un’altra famiglia, molto più responsabile e piena d’amore nei suoi confronti. Grazie all’intervento dell’organizzazione questo nostro amico a quattro zampe è stato sottratto a una non-vita. La stessa che trascorrono molti altri cani, senza che nessuno se ne accorga. Per questo è importante l’intervento dei volontari: per cercare di ridare fiducia e continuare, con l’aiuto degli altri, un lavoro molto importante per l’animale stesso e l’intera società, contro ogni tipo di maltrattamento.
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