Il cane Zico rimane intrappolato per un lungo lasso di tempo tra le pareti rocciose: il salvataggio da parte dei soccorritori è davvero difficile.
In montagna può succedere di tutto. Bisogna sempre stare attenti a dove si mettono i piedi per non incappare in situazioni davvero anguste e assai pericolose. Situazioni dalle quali, poi, è difficile venire fuori.
Oltre che i piedi, anche le zampe. E quando parliamo di “zampe” ci riferiamo ai nostri amici: agli animali. Anche loro non sono esenti dal pericolo poc’anzi citato. Anzi: quando avvertono o fiutano qualcosa si fiondano all’istante e tutto ciò, in montagna, può comportare una situazione di pericolo.
I cani sono i primi a “seguire” questo iter. Che tanto inter non è, ma, ripetiamo, una situazione di pericolo. Sono i primi perché, soprattutto quelli più vivaci, appena notano qualcosa che non torna nell’aria vanno a “caccia”. Oppure, più semplicemente, possono cadere per una piccola distrazione, proprio com’è capitato al cane Zico.
Dicevamo poc’anzi: la montagna non è un gioco. Anche se può sembrare così, vista la tanta bellezza che ci comunica e la creatività che ci fa uscire fuori, rimane pur sempre un posto dove, sì trascorrere le giornate di sole, ma anche fare molta attenzione.
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E lo sa bene un cane, di nome Zico, che passava dalle parti del Parco del Monte Cucco, in Umbria, in provincia di Perugia. Il cane, che camminava ai bordi del terriccio, è scivolato lungo le rocce. Per fortuna l’animale è rimasto incastrato sulle stesse pareti rocciose.
Più esattamente è precipitato su una piccola rientranza a mo’ di terrazzino. Il proprietario, che ha visto la scena da vicino, non ha potuto fare altro che chiamare i soccorsi, sperando nel loro pronto intervento.
E il Soccorso alpino e speleologico dell’Umbria (Sasu) è arrivato davvero tempo. Quattro addetti si sono calati tra le pareti rocciose, con le situazioni meteo avverse e con una fitta nevicata in corso, e hanno raggiunto il povero cucciolo impaurito.
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I soccorritori sono scesi fino al “terrazzino” e, prima di iniziare le operazioni di salvataggio, hanno controllato le condizioni in cui versava. Ottime. A quel punto hanno dato inizio alla manovra. Fino a portare sul terreno, solido, il povero Zico. Che, dopo lunghi istanti di paura, è tornato ad abbracciare il suo proprietario.
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