La triste storia di Bailey, il cane soppresso perché apparteneva ad una razza considerata pericolosa
L’eutanasia nei canili è un argomento sempre all’ordine del giorno. In molti paesi è legale e dopo un determinato periodo di permanenza, un esemplare che non viene richiesto dal padrone o dato in adozione, è inserito nella lista di soppressione. Una legge discutibile come anche quella sulle razze pericolose e vietate. In Italia è stata abolita, ma in altri paesi non è possibile detenere alcune razze come i pitbull, dogo argentino o altri esemplari da combattimenti.
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Uno dei casi più eclatanti in tal senso, la storia di Iceberg, la dolce dogo argentino, che un giovane italiano aveva portato con sé in Danimarca, ignaro che si trattasse di una razza vietata nel paese. Nonostante le contraddizioni del caso, ovvero l’aver potuto introdurre il cane senza controlli all’aeroporto, il cane venne sequestrato dalle autorità locali per essere soppresso. Il caso sollevò un confronto diplomatico tra Italia e Danimarca che si è fortunatamente concluso con una legge votata dal parlamento danese “salva Iceberg”.
Le organizzazioni internazionali si battono al fine di abolire la legge sulle razze pericolose, evidenziando come in realtà tutto dipende dall’indole del cane, il modo in cui viene allevato e trattato dal padrone. Tale divieto è discriminatorio. Un tema sul quale si sono di nuovo accesi i riflettori nel Regno Unito dopo la triste storia di un cane di nome Bailey, soppresso per il suo aspetto fisico e non di certo per la sua aggressività .
“Bailey era un cane adorabile, amichevole e felice. Era gentile, giocoso e amante del divertimento. In qualsiasi altra circostanza lo avremmo aiutato a stare meglio, lo avremmo mandato in uno dei nostri centri di recupero e gli avremmo trovato una famiglia meravigliosa con cui passare il resto della sua vita. Ma la vita di Bailey è stata tragicamente e ingiustamente interrotta a causa della legge”. Racconta Caroline Allen, responsabile veterinaria della RSPCA (Royal Society for the Prevention of Cruelty to Animals).
A causa della Dangerous Dogs Act, sulle razze pericolose nel Regno Unito, sono stati soppressi 81 cani nel 2017.
Abolizione divieto razze pericolose
Bailey è una delle tante vittime di questa legge ingiusta. Lo stesso
Sam Gaines, esperto di benessere del cane della RSPCA ha dichiarato come “la storia di Bailey è straziante e, purtroppo, è una di quelle che sento troppo spesso. Questi sono cani che non hanno mostrato segni di comportamento aggressivo e non hanno dato motivo per non essere adatti al reinserimento. Non rappresentano alcun rischio per la sicurezza pubblica, ma sono etichettati come pericolosi semplicemente perché hanno un certo aspetto fisico. Qualcuno ha segnato un certo numero di caratteristiche su una check list e questo ha segnato il loro destino. Quella legge è obsoleta, inefficace e ingiusta che deve essere sostituita con urgenza”.
Bailey era stato abbandonato dal suo padrone. I volontari della Rspca si stavano adoperando per la sua adozione. Era allegro, buono e per nulla aggressivo. Per denunciare quanto accaduto, la Rspca ha diffuso un video di Bailey poche ore prima che fosse soppresso. “Per fortuna siamo riusciti a donargli qualche momento di gioia prima che lo ammazzassero”.
Nel filmato si può vedere la dolcezza del cane che gioca, scodinzola ed è attento ai volontari. Per la Rspca Bailey era un cane che avrebbe trovato facilmente adozione.
Ecco perché, all’indomani della sua morte, la Rspca assieme ad altre associazioni hanno lanciato una campagna nel Regno Unito per abolire la legge sul divieto delle razze pericolose. (Per consultare la campagna clicca qui)
L’obiettivo è quello di abolire la legge, sostituendola con una norma che protegga la sicurezza pubblica e il benessere dei cani. Cani potenzialmente pericolosi che dimostrano aggressività potrebbero essere inseriti in programmi di riabilitazione precoce indipendentemente dalle razze, prevedendo anche corsi e formazione per i padroni su come comportarsi in maniera sicura, tanto più in presenza di bambini e minori.
Non a caso, per contenere i rischi di aggressione a Berlino è stato introdotto il patentino per cani. Un sistema sul quale si stanno orientando molti paesi come il Belgio e già in vigore in Svizzera. In Italia, esistono dei corsi per i proprietari di cani qualora si siano verificati casi di aggressione per riabilitare il cane. Tuttavia, molte associazione, come l’Ordine dei Veterinari di Trento o Aidaa, in Italia hanno chiesto che fosse introdotto il patentino per cani.
Non solo contribuirebbe ad una migliore gestione dei cani, ad orientare i padroni che si relazionano per la prima volta con questa specie. Molte persone inesperte prendono un cane appartenente ad una razza difficile e non sanno come gestirlo. Questo aumenta anche il numero degli abbandoni.
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C.D.
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