Cane ucciso, il proprietario lo aveva scuoiato: emergono altri precedenti

Foto dell'autore

By Antonio Papa

News

cane ucciso
Un fotogramma del video incriminato che ritrae il cane ucciso

Un cane ucciso senza pietà dal suo padrone. Il caso risale al mese scorso, ed ora emergono altri precedenti macabri a carico dell’uomo.

A metà luglio era emerso il triste caso di un cane ucciso in maniera barbara dal suo padrone. L’animale era un giovane esemplare di Pit Bull, che il proprietario non aveva esitato a sottoporre a torture ed a scuoiare, con la complicità della sua compagna. Ad incastrare l’uomo però era stato il figlio, fortemente sospettoso dell’ostilità dei due nei confronti del povero quattrozampe. I reati principali sono stati contestati all’uomo, del quale nel frattempo sono state diffuse le generalità. Si chiama Scott A. Winter e ha 46 anni. Vive a Warren, una località dello stato americano dell’Ohio.

Le accuse nei suoi confronti sono quelli di maltrattamento ed uccisione di animale, aggravate dalla crudeltà. Ad incastrare il colpevole, più che presunto, è stato il figlio come detto. Quest’ultimo si è avvalso di un dispositivo nascosto con il quale ha ripreso le scene di violenza del genitore nei confronti dello sfortunato cane ucciso. Anche la polizia di Warren ha confermato il tutto, affermando che il Pit Bull è stato scuoiato mentre era appeso ad una corda, come si può evincere dalle immagini.

Cane ucciso, il mostro aveva colpito già in passato

La prossima settimana, venerdì 10 agosto, Scott Winter dovrà comparire in tribunale per difendesi dai diversi capi d’accusa che gli vengono contestati. Il giudice ha fissato per lui una cauzione di ben 50mila dollari, pari a poco più di 43mila euro al cambio attuale. Attualmente è detenuto nella prigione della Contea di Stark. Ma si continua ad ignorare se il cane ucciso fosse ancora vivo o già morto quando Winter ha compiuto questa ultima, immonda atrocità. Il delitto è stato compiuto in una casa nella località di Canton, dove si svolgerà anche il processo.

Da quanto si apprende, l’abitazione di recente è stata anche teatro di un incendio. Già a novembre del 2016 l’imputato era stato condannato per dei reati di violenza aggravati dalla crudeltà, sempre a danno di animali. Nell’aprile del 2017 invece non sottopose a registrazione ed a vaccinazione antirabbia altri cani di sua proprietà. In quella circostanza i capi di imputazione mossi contro di lui furono 5. E complice di questo mostro è anche la compagna, Vicky Young, arrestata per complicità e per aver difeso l’uomo con false testimonianze.

A.P.

Gestione cookie