E’ stato creato dalla SynDaver Labs un nuovo prototipo che potrebbe finalmente mettere un punto finale sull’utilizzo degli animali nell’ambito della formazione medico veterinaria. Si tratta della riproduzione di un cane sintetico ricreato minuziosamente in ogni singola parte anatomica, dai tessuti alle ossa che potrà essere impiegato per formare giovani veterinari nella pratica della chirurgia.
Un modello che è stato appositamente ideato per ridurre l’impiego di animali vivi destinati all’eutanasia per la pratica chirurgica dei giovani veterinari laureandi.
“La maggior parte dei veterinari devono fare esperienza nella pratica dell’anestesia e della chirurgia. Purtroppo, un animale che viene impiegato nella formazione è destinato poi ad essere soppresso”, ricorda Dr. Michael Blackwell, veterinario che opera nell’organizzazione animalista The Humane Society degli Stati Uniti (HSUS), chiedendosi “perché sono condannati a morire e non a svegliarsi?”. Pertanto sostiene Blackwell “dobbiamo cercare di fare meglio”.
Pare che la Syn Daver canine abbia trovato la soluzione. Il prototipo sarebbe uno strumento utile a tale scopo e sottolineano gli ideatori del progetto dopo l’acquisto, il costo iniziale sarà ammortizzato nel tempo e da un punto di vista etico non ci sarà più bisogno di uccidere animali.
Secondo le stime di Animalearn, negli Stati Uniti, circa 6 milioni di animali tra cui gatti, cani, rane, maiali, topi o conigli vengono dissezionati ogni anno nei laboratori universitari. Dati che non comprendono i laboratori privati e gli animali impiegati per i test,
“Il modello – spiegano i rappresentanti dell’azienda- è realizzato in tessuti composto da acqua, fibre e sali e simula perfetta il tessuto vivo”.
Un prototipo che di certo eliminerà tanta sofferenza e che speriamo a breve verrà introdotto in ogni istituto.