Si è sfiorato il dramma ad Andria, dove un cane si è lanciato dal quarto piano di un palazzo di Corso Cavour sotto gli occhi attoniti dei passanti e dei vicini. L’episodio si è verificato ieri intorno alle dieci del mattino. L’animale, di piccola taglia e di colore nero, era sul balcone quando è improvvisamente saltato giù, dopo aver scavalcato il parapetto.
Sembra che alcuni dei passanti, accortisi di quello che è successo, hanno provato addirittura a farlo desistere dal suo intento. Il cane però ha fatto un salto nel vuoto di circa 12 metri, finendo di sotto, sul marciapiede. Immediatamente sono intervenuti i vicini di casa che gli hanno prestato le prime cure e chiamato il proprietario del cane.
L’animale è stato quindi portato in un ambulatorio veterinario, mentre sul posto sono giunti anche alcuni agenti della Polizia Locale per accertarsi dell’accaduto. A quanto pare, il cane – sottoposto alle cure del veterinario – non ha subito miracolosamente gravi traumi.
Peggio è andata invece qualche giorno fa a un cane chiuso in balcone per diverse ore, esposto al clima torrido del fine settimana del 2 giugno, che si è lanciato nel vuoto a Milano. Il povero animale era stato lasciato solo durante il ponte del 2 giugno, sotto al sole, senza un riparo e neanche acqua a disposizione. Preso dalla disperazione, con il tentativo di mettersi in salvo, il cane si è lanciato dal balcone, precipitando nel cortile del condominio.
Purtroppo per l’esemplare c’era ben poco da fare e le autorità hanno solo potuto constatare il decesso dell’animale e le condizioni in cui era stato lasciato solo per diversi giorni, in un piccolo balcone, senza riparo e acqua. Sul corpo dell’animale sarà condotta un’autopsia per valutare lo stato di disidratazione del cane.
In realtà, dopo la ricostruzione dei fatti è emerso che i proprietari avevano affidato il cane ad un’amica la quale, assentandosi da casa, aveva chiuso il cane sul balcone, lasciandogli un piccolo spiraglio, insufficiente per farlo entrare nell’appartamento.
A fine maggio, un cagnolino è morto precipitando dal quinto piano di un palazzo al civico 91 di via Borsi, a Torino. Il povero cane, un meticcio simile a un lupo, si è spaventato e ha saltato la ringhiera del balcone: il volo da un’altezza di quasi venti metri non gli ha lasciato purtroppo scampo.
Se nel primo precedente viene evidenziata l’incapacità e soprattutto l’inesperienza di molte persone che non sanno gestire un animale, esponendolo a pericoli, nel secondo caso, il cagnolino si è spaventato a causa dei rumori che arrivavano dall’appartamento dove i padroni stavano facendo lavori di ristrutturazione. Ha provato così a scappare, superando la protezione, inconsapevole del salto nel vuoto. Non è ancora chiaro invece il motivo per cui si è lanciato dal balcone il cane di Andria.
Secondo gli esperti, le reazioni dei cani derivano da due fattori principali tra cui il riflesso acquisito durante l’allattamento dove la madre doveva essere sensibile ai rumori forti oppure da esperienze individuale traumatiche avute dal cane dopo lo svezzamento.
In altri casi, potrebbe esserci un problema al timpano che richiederebbe delle analisi più approfondite con il veterinario. I cani sono spesso stressati dalla vita di città: si tratta di patologie in aumento, contestualmente alla frenesia del vivere quotidiano nei centri urbani.
Altro fattore preoccupante è quello dei temporali: vi sono molti consigli utili per proteggere gli animali domestici, in particolare i cani, che si sentono insicuri davanti a fenomeni atmosferici avversi, il primo fra tutti è quello di dar loro appunto sicurezza e senso di protezione. Merita infine un capitolo a parte l’annosa questione dei botti di Capodanno.